Con il decreto del ministro della Giustizia del 6 marzo 2024, reso pubblico il 13 marzo con una lettera del Gabinetto del Ministro, è stato istituito l’Osservatorio sull’equo compenso, previsto dall’art 10 della legge 49/2023, il cui principale compito è quello di vigilare sull'osservanza delle disposizioni della legge. Si aggiunge quindi un altro tassello al composito mosaico delle misure per tutelare quei professionisti che rappresentano la parte contrattuale debole nei confronti dei grandi committenti (banche, assicurazioni, grandi imprese, pubbliche amministrazioni).

Infatti, per quanto riguarda gli avvocati, appena 2 settimane fa, con una nota del Cnf del 28 febbraio, erano state rese note le sanzioni per quei professionisti forensi che violano la disciplina, accettando compensi iniqui, e al riguardo sono state previste la censura e l’avvertimento. L’istituzione dell’Osservatorio interviene circa 10 mesi dopo l’entrata in vigore della disciplina dell’equo compenso, che ha avuto luogo il 20 maggio 2023.

L’Osservatorio sarà presieduto da Francesco Comparone, vice Capo Gabinetto del dicastero guidato da Carlo Nordio, e composto da altri 34 componenti, di cui 4 in quota ministero della Giustizia (i magistrati Vittorio Corasaniti e Mirella Delia, il Direttore degli Affari Interni, Giovanni Mimmo, il Direttore del Personale, Massimo Parisi), 1 in rappresentanza del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali (il segretario particolare del ministro, Vincenzo Coppola), 13 esponenti dei Consigli nazionali degli ordini professionali vigilati dal ministero della Giustizia, tra cui Francesco Greco, presidente del Cnf, 1 esponente dei Consigli nazionali degli ordini professionali vigilati dal ministero del Lavoro (Rosario De Luca in rappresentanza dei consulenti del lavoro), 10 esponenti dei Consigli nazionali degli ordini professionali vigilati dal ministero della Salute (tra cui Francesco Alberti della Federazione nazionale dei medici e odontoiatri), e 6 ultimi esponenti delle associazioni dei professionisti non ordinistici, individuati dal ministero delle Imprese (tra cui Giorgio Berloffa di Assoprofessioni).

Per tutti i componenti non è prevista alcuna forma di remunerazione o rimborso spese, ai sensi dell’art. 5 del Decreto.

Nell’art. 2 del Decreto si prevede che le riunioni si terranno, di regola, in modalità remota, ossia tramite collegamenti effettuati con la piattaforma di Microsoft Teams.

L’Osservatorio si avvarrà di 2 segreterie: una di natura tecnico-scientifica, composta da 2 magistrati che lavorano al ministero della Giustizia (Martina Rispoli e Rossella Pegorari), e l’altra con funzioni organizzative, in cui lavoreranno 2 funzionari del Gabinetto, che si occuperanno anche di informare sull’andamento dei lavori.

A questo riguardo si ricorda che tra le funzioni dell’Osservatorio vi sono quelle di:

a) esprimere pareri, laddove richiesto, sugli schemi di atti normativi che riguardano i criteri di determinazione dell'equo compenso e la disciplina delle convenzioni con i clienti dei professionisti (banche, assicurazioni, medio-grandi imprese, Pa);

b) formulare proposte nelle materie sopra indicate;

c) segnalare al ministro della Giustizia eventuali condotte, o prassi applicative o interpretative in contrasto con le disposizioni in materia di equo compenso e di tutela dei professionisti dalle clausole vessatorie.

In definitiva l’Osservatorio dovrebbe costituire il punto di riferimento per discutere su come migliorare l’applicazione delle disposizioni, ed anche su come modificare le norme, alla luce dell’esperienza acquisita.

Insomma, tutto lascia pensare che il tema del compenso corretto per i professionisti, soprattutto quando rappresentano la parte contrattuale debole nei confronti dei grandi committenti, diventerà sempre più attuale e operativo, visto che fra i compiti dell’Osservatorio vi è quello di raccogliere segnalazioni di condotte contrarie allo spirito della legge.