Ci si prepara al bis. In grande stile. Dall’“Aula Arengario” del Palazzo di giustizia partenopeo all’aula magna della Cassazione. Con un inevitabile sarcasmo, si potrebbe dire che l’Anm alza il livello del conflitto: da un tribunale pure importante, al cuore della giustizia italiana, al palazzaccio in cui, a dispetto del dispregiativo romanesco, si esercita la funzione giudiziaria al più alto grado.

Sabato prossimo, dunque, il sindacato delle toghe, in lotta contro la separazione delle carriere approvata (quasi definitivamente) in Parlamento, si mobiliterà come e più di quanto abbia fatto lo scorso fine settimana all’ombra del Vesuvio. Ma nella loro logica rivoluzionaria, nel loro “inno alla rivolta” contro la “legge costituzionale golpista” (che poi ci dovranno sempre spiegare come può la politica attuare un “golpe” se modifica la Carta secondo le procedure previste dai costituenti), è come se i magistrati avessero perso il controllo della frizione.

Lo si intuisce non solo dalle manifestazioni, dal frenetico susseguirsi delle iniziative contro la riforma, dal Comitato per il No allestito in vista del referendum confermativo, ma anche dal mobilitarsi di articolazioni dello Stato neppure tanto contigue all’ordine giudiziario. Nei giorni precedenti all’iniziativa partenopea dei magistrati, infatti, è partita un’incredibile circolare “esortativa” firmata dal provveditore di Napoli in persona, Ettore Acerra. Nota esortativa nel senso che segnalava, con toni certo sorvegliati ma con un intento sostanzialmente promozionale, l’evento dell’Anm napoletana, “La giornata della giustizia” di sabato scorso, a tutti i prèsidi della Campania, in modo che la trasferissero agli studenti. Un appello affinché i ragazzi delle scuole, da ogni angolo della regione, possibilmente, affollassero la “sala convegni” del tribunale napoletano.

Oltre che ai prèsidi, o per essere burocraticamente precisi ai “dirigenti scolastici”, la circolare è stata recapitata a tutti i “coordinatori educativi e didattici delle scuole statali e paritarie (pure le paritarie!, nda) secondarie di secondo grado della Campania”. Parliamo di alcune migliaia di professori, visto che ogni classe di liceo o di istituto tecnico ha il proprio “insegnante-coordinatore”.

Un’incredibile pubblicità all’Anm, alla protesta anti-Nordio, proveniente dalla stessa amministrazione dello Stato. E sì, perché il provveditore Acerra, oltre che “direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Campania”, sempre per la precisione, è ovviamente un sottoposto di Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione nello stesso governo in cui Nordio, autore del ddl sulle carriere separate, è ministro della Giustizia.

Il cortocircuito non è finito qui: perché in coda alla breve ma intensa circolare (“nell’ambito degli incontri promossi dall’Associazione nazionale magistrati - Distretto di Napoli, si segnala La giornata della giustizia, e sembra si dia già per scontato che “ce n’est qu’un debut”...), in coda, si diceva, all’appello ad accorrere all’“Aula Arengario”, si legge: “Per eventuali adesioni e per comunicare elenco dei partecipanti (nominativo e data di nascita) si potrà utilizzare la seguente mail”, e segue l’indirizzo di posta elettronica di Claudio Siragusa, magistrato e presidente della sezione Anm di Napoli. Ai limiti dell’incredibile.

A scoprire il documento è stato Amedeo Laboccetta, parlamentare del centrodestra in più legislature e presidente dell’associazione culturale napoletana “Polo Sud”: «Intanto c’è da chiedersi se siamo ancora davvero in uno Stato di diritto, visto che un sindacato dei magistrati agisce come un partito e organizza, di fatto, un movimento d’opposizione al governo. Ma soprattutto», dice Laboccetta al “Dubbio”, «riguardo alla nota del direttore generale dell’Istruzione in Campania, c’è da chiedersi a che titolo un funzionario mobiliti dirigenti scolastici e studenti per garantire un successo di pubblico a una manifestazione destinata verosimilmente ad andare deserta, o certamente a non trasformarsi in un’adunata oceanica». Domanda che Laboccetta, tra i principali animatori culturali del centrodestra in Campania, si pone più che legittimamente.

Solo per completezza, riportiamo il resto della comunicazione girata dal provveditore ai prèsidi: “Presso il Palazzo di giustizia di Napoli - aula Aregario, piazza Cenni, Centro direzionale (non sia mai e i ragazzi si perdevano, nda) sabato 18 ottobre 2025, dalle ore 14,30 i Magistrati del Distretto di Napoli accoglieranno giovani, studenti associazioni e cittadini in una maratona di idee, dibattiti e spettacolo”. E poi: “La Costituzione italiana sarà il filo conduttore dell’intero incontro (e qui sembra risuoni l’eco della strampalata tesi per cui separare le carriere sarebbe incostituzionale seppur lo si faccia nel rispetto dell’articolo 138, ndr). Si discuterà di giustizia, di pace e di parità di genere con Conchita Sannino, Giovanni Floris, Massimo Giannini, Nicola Gratteri, Fiorella Mannoia...”, e via con gli altri protagonisti dell’happening.

Ah, dopo l’invito a “registrare” l’adesione al capo dell’Anm Napoli, l’ultima chiosa: “Si ringrazia per la consueta fattiva collaborazione”. Considerato che i destinatari sono prèsidi e professori, più che un distratto invito sembra davvero una calda esortazione.
Difficile commentare oltre. Che l’Anm avesse tanti alleati nel mondo dell’informazione (e i relatori dell’evento di Napoli lo confermano), era cosa nota. Meno scontato è che fra gli apparati del governo presieduto da Giorgia Meloni potessero esserci dirigenti pronti a dare visibilità al comitato antigovernativo dell’Anm.