Quando si parla di durata del processo, si possono verificare situazioni paradossali con la conseguenza di una doppia velocità a seconda dei protagonisti della giurisdizione: ultra rapida, se a carico degli avvocati, a rilento, con assoluta calma, se riguarda il Tribunale.

L’avvocato Massimiliano Esposto del Foro di Asti è convinto che in alcuni Tribunali la doppia velocità possa diventare una “regola” molto poco edificante, con uno svilimento del lavoro del professionista, sempre attento a rispettare la legge e a non usufruire di “gentili concessioni”. La vicenda che lo ha riguardato non fa clamore, come alcuni casi che si verificano nel penale, ma è lo stesso molto significativa per quanto concerne i rapporti con il Giudice, con gli assistiti e i tempi della giustizia civile.

Quest’ultima ha effetti diretti sulla vita delle persone e sull’economia del Paese, come sottolineato da più parti in occasione dell’entrata in vigore della riforma Cartabia.

«Nell’ambito di una procedura esecutiva immobiliare – spiega al Dubbio l’avvocato Esposto – ho presentato nei termini di legge una istanza di vendita con contestuale richiesta di proroga di quindici giorni per depositare i certificati ipotecari ai sensi dell’articolo 567, secondo comma, del Codice di procedura civile. Al primo rigetto per carenza di motivazione, ho provveduto al deposito di una seconda istanza, motivando ampiamente le ragioni della minima proroga richiesta». Qui il colpo di scena con il riscontro da parte del Giudice, che per l’avvocato astigiano ha rappresentato una vera e propria doccia fredda. «Il Giudice dell’esecuzione – evidenzia il legale - in due parole ha confermato il rigetto e ha respinto anche la seconda istanza, perché, a suo dire, le risultanze catastali erano verificabili prima della procedura».

La constatazione di Esposto è amara e mette al centro il rapporto di coloro che ogni giorno si confrontano in Tribunale: avvocati e magistrati. «A prescindere dal merito – afferma -, ciò che a mio avviso rileva, è da un lato la mancanza di collaborazione e lealtà, si consideri che quando sono i Consulenti tecnici d’ufficio a chiedere una proroga, viene concessa a occhi chiusi; dall’altro l'irrilevanza e la sproporzione del minimo ritardo nella complessiva durata della causa sia nell’ottica dell’interesse pubblico alla celerità del giudizio, sia sotto il profilo dell’interesse del creditore procedente alla prosecuzione della procedura. Il tema della velocità dei processi è centrale quando parliamo di giustizia.

A mio avviso, emergono due velocità del processo. Quando la celerità è richiesta agli avvocati deve essere rigida, rigorosa e perentoria. Quando la velocità è in carico agli uffici giudiziari, allora può anche andare avanti come una locomotiva a vapore. Il mio caso è emblematico proprio sotto questo profilo. Ci troviamo di fronte a una procedura immobiliare, dove sono state depositate le istanze di vendita e i certificati catastali. Il termine è di 45 giorni. Io ho fatto una richiesta di proroga di quindici giorni solo per avere la possibilità di completare i certificati ipotecari, che erano più complessi da redigere. Nell’istanza di vendita segnalo la mancanza di tali documenti con la conseguente istanza di proroga. La prima volta il Giudice respinge la richiesta, perché non adeguatamente motivata. La riformulo, facendo presente tutta la procedura di verifica delle risultanze catastali storiche, gli accessi all’ufficio della conservatoria. Il Giudice per la seconda volta respinge la richiesta di proroga».

Ai riscontri del Tribunale di Asti si aggiunge la beffa, come spiega sempre Massimo Esposto: «Lo stesso giorno in cui il Giudice respingeva le mie istanze, mi veniva notificata l’istanza di sollecito del creditore procedente in un’altra espropriazione, che chiedeva allo stesso Giudice di autorizzare la fissazione della vendita ferma addirittura dal 20 luglio 2022. Per non parlare poi di un altro collega, che attende da tre mesi la firma del decreto di trasferimento. Quando ha segnalato il ritardo in cancelleria, il Giudice ha richiesto il deposito dei certificati catastali aggiornati. Questi episodi sviliscono il lavoro di noi avvocati e fanno sprofondare in uno stato di prostrazione i nostri clienti. Tu cerchi di fare sempre tutto per il meglio e quando aspetti dagli uffici, non dico una efficienza al cento per cento, ma minima ti ritrovi in situazioni come quelle descritte. La celerità, per garantire la ragionevole durata del processo, alla fine viene pretesa sempre e solo da noi avvocati».