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GIUSEPPE SANTALUCIA PRESIDENTE ANM
Magistratura contro il concorso straordinario in magistratura riservato agli avvocati con almeno dieci anni di esperienza o ai magistrati onorari e contro i test psicoattitudinali per entrare in funzione: è quanto emerso oggi durante il ‘parlamentino’ dell’Anm in corso a Roma.
Sul primo punto, l'ipotesi di un reclutamento straordinario dei magistrati “è inaccettabile, non si può pensare di rendere il concorso un 'non concorso'” con uno “svilimento dei giovani” che aspirano a entrare in magistratura, ha detto il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, in un punto stampa a margine del comitato direttivo centrale. L’Anm aveva annunciato anche uno sciopero (contro la quale si è espresso il gruppo dei Cento101) per fronteggiare questa previsione: “la nostra non è una chiusura di casta, vogliamo un concorso aperto a tutti ma che non mortifichi in giovani laureati che verrebbero penalizzati. Diciamo però che una semplificazione della prova ridicolizza il senso della concorsualità. Il concorso diventerebbe un finto concorso”, rispetto a quanto previsto dall’articolo 106 della Costituzione. “Come si può pensare di immettere in magistratura 750 risorse con un concorso così ridicolo, almeno da come ci è stato prospettato? Ci sarebbe un problema di dequalificazione, di appannamento della qualità tecnico professionale. Sarebbe eroso ogni elemento di legittimazione davanti ai cittadini” si è chiesto Santalucia.
“Se davvero l’obiettivo è quello di facilitare il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr – ha proseguito Santalucia – non si capisce perché modificare la modalità di concorso che potrebbe comportare ricorsi al Tar. E questo ingolferebbe ancora di più la procedura”.
La proposta del Segretario dell’Anm Salvatore Casciaro: “accelerare i concorsi in atto, aumentare, raddoppiare o triplicare i commissari, utilizzando i magistrati in pensione non oltre i due anni, ridurre il tirocinio, eliminare la settimana bianca nella correzione dei compiti, dare la possibilità dell’esonero ai professori”.
Comunque, mentre è in corso l’assemblea, circola la nuova bozza del dl sul Pnrr e la previsione di modificare il concorso sembrerebbe definitamente scongiurata, come si evince leggendo l’articolo 22 del Capo VI (Disposizioni urgenti in materia di giustizia - Disposizioni urgenti in materia di personale) dove si parla solo del personale amministrativo.
Per quanto concerne i test psicoattitudinali per i magistrati, si tratta di “un effetto di dileggio dell'ordine giudiziario”, ha ribadito Santalucia che polemicamente ha sottolineato, anche in merito ad articoli giornalistici che ipotizzavano che il 50% dei magistrati non supererebbero il test, “vorremmo capire cos'ha in mente il ministro e il governo, ci confronteremo. Alla luce dell'esperienza francese alle spalle del tutto fallimentare, quello che abbiamo oggi è solo un vilipendio” della magistratura.
Il riferimento è quanto riportato in un articolo di Questione Giustizia dal titolo ‘L’Ecole nationale de la magistrature, attraverso mezzo secolo di storia: risultati, sfide, prospettive’ dove si leggeva: “I test psicologici, da essa introdotti, si sono connotati per totale mancanza di serietà, potenzialità di sviamento, inutilità e pericolosità, avendo la pratica dimostrato una certa tendenza ad uniformare le personalità, che si manifesta con domande molto invadenti sulla vita privata dei richiedenti e giudizi affrettati e stereotipati. Di certo, detti test non meritano di avere spazio nel sistema di reclutamento. Sebbene, a quanto pare, la commissione non ne tenga conto, essi sono percepiti come disagi illegittimi imposti ai candidati già notevolmente stressati dalle difficoltà di un concorso iper selettivo. I guasti così prodotti, dunque, rimangono. Questa inadeguatezza è ancor più evidente laddove si consideri che la prova orale, come attuata oggi, davanti a una giuria più aperta rispetto al passato (comprendente, in particolare, uno psicologo), si concentra principalmente sul percorso del candidato, le sue motivazioni, la sua personalità e le sue esperienze, ciò che appare ampiamente sufficiente ad individuare i candidati non idonei all’esercizio della professione di magistrato. Nella lettera sopra citata il SM ha insistito sulla necessità della loro abolizione”.
Santalucia ha continuato: “Quello che noi diciamo è: ci avete provato nel 2005 con la riforma Castelli ma poi la strada fu abbandonata perchè era difficile applicarli. Chi lo stabilisce il modello di magistrato? Dobbiamo essere più empatici, meno empatici, simpatici o antipatitici? Io non so cosa abbiano in mente il governo e il ministro Nordio, non credo che pensino a screening psichiatrici, non credo pensino davvero a screening a tappeto sulla sanità mentale. Ho letto l’articolo sul testo Minnesota, credo sia risibile. L'effetto che abbiamo oggi è solo un effetto di dileggio dell'ordine giudiziario. Vogliamo capire cosa ha in mente il ministro, abbiamo alle spalle un'esperienza francese del tutto fallimentare, anche la dottrina costituzionale ha parlato di pericolo di omogeneizzazione delle menti, perchè poi vediamo chi sarà il giudice della mia psiche: una commissione nominata da un consiglio o un medico? Bisognerà capire ad esempio quale sia l'incidenza del giudizio del medico o dello psicologo su una prova scritta eccellente se mi ha indicato come soggetto poco empatico, simpatico...”. Su questo punto il collegamento è al parere che diede la Società Psicoanalitica Italiana sul disegno di legge Castelli: “Noi esprimiamola la più decisa contrarietà, disapprovazione e preoccupazione per quanto previsto dal succitato articolo. La nostra critica è soprattutto 'tecnica'. Il Disegno di legge sembra infatti proporre una forma di valutazione predittiva psicologico-psichiatrica del futuro magistrato, nella presupposizione di una capacità 'scientifica' e tecnica di discriminare, attraverso test e colloqui, la specifica 'idoneità psicoattitudinale' degli aspiranti magistrati, addirittura in relazione alle specifiche funzioni indicate nella domanda di ammissione. E' doveroso chiarire che nessun tecnico, anche soltanto minimamente competente in materia, saprebbe in coscienza avallare una simile supposizione o presunzione”.
Il presidente del ‘sindacato’ delle toghe ha poi concluso: “Tutti i gruppi associativi si sono espressi sui problemi delle carceri. Questo argomento meriterebbe più attenzione rispetto a quello dei test psico-attitudinali”.
Anche Casciaro ha evidenziato che “l'effetto mediatico è stato quello del discredito della magistratura e la sua delegittimazione. Nessuna categoria ha controlli sull'equilibrio come la nostra”.
Separazione delle carriere
Ieri il vice ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto aveva detto: “È cambiato il rapporto tra magistratura e politica. Siamo lontani anni luce dai tempi in cui Csm e Anm cercavano di condizionare le logiche parlamentari. Ora, la Costituzione ha recuperato finalmente il suo peso: è stato ristabilito fattivamente il principio secondo cui la magistratura è soggetta soltanto alla legge e la separazione dei poteri non è più solo un principio”. Abbiamo chiesto un commento al presidente Santalucia: “La separazione delle carriere è per noi una cattiva riforma. La categoria dei magistrati tradirebbe la sua funzione se stessa zitta perché si tratta di modificare il titolo Iv della Costituzione che riguarda la magistratura. Non è per difesa corporativa. L'unico scopo per noi, come tecnici, è ampliare gli argomenti di discussione: non vogliamo interdire nulla, siamo rispettosi della sovranità del Parlamento ma quando ci si accosta a una riforma costituzionale bisogna avere massima consapevolezza della posta in gioco. Noi mettiamo in campo argomenti, siamo fiduciosi in una democrazia che discute, noi vogliamo discutere, non vogliamo deliberare”.
Nuove nomine
Durante il Cdc, Enrico Infante, attraverso il voto come richiesto da Md e Area a differenza del metodo dell’acclamazione richiesto da Mi e Unicost , è stato eletto a maggioranza nuovo membro della Giunta esecutiva al posto della collega di Magistratura Indipendente Maria Cristina Ribera, sostituita invece in Cdc da Salvatore Sannino. Mentre Giovanni Fava ha preso il posto del dimissionario dal Cdc Giuliano Castiglia.