Il premier italiano ha incontrato il presidente Usa per discutere degli sviluppi della crisi ucraina

«Putin ha pensato di poterci dividere» ma ha «fallito». Così esordisce Mario Draghi, subito dopo l’arrivo a Washington per l’incontro bilaterale col presidente americano Joe Biden. La visita del presidente del Consiglio italiano Mario Draghi negli Stati Uniti arriva in un momento cruciale per la storia dell’Europa, con un paese di 40 milioni di abitanti invaso dalla Russia e una pandemia di cui solo ora si vede la via d’uscita dopo due anni di chiusure e recessione. Draghi ha incontrato ieri alle 20 ora italiana il presidente statunitense Joe Biden mentre oggi terrà una conferenza stampa con i giornalisti, farà visita a Capitol Hill per l’incontro con la speaker Nancy Pelosi e infine parteciperà questa sera alla serata di gala all’Atlantic Council, dove verrà insignito del “Distinguished Leadership Award 2022”. Ma è nel faccia a faccia di ieri con Biden che sono stati toccati i temi più delicati, primo fra tutti quello degli aiuti economici e militari a Kiev e l'approvvigionamento di gas dagli Stati Uniti per sopperire alla graduale fine delle forniture in arrivo da Mosca.

Nelle ultime settimane Roma si è schierata in maniera forte e chiara con Washington, forse più di quanto dimostrato da Parigi e Berlino, e questo ha contribuito a rafforzare la storica amicizia che lega i due paesi. Lo stesso Draghi, con un passato a Boston e alla Banca mondiale, ha solidi legami con gli States. Carte che Draghi ha fatto valere ieri, e farà valere oggi, nell’affrontare il tema del gas, con la necessità di aumentare le forniture di Gnl ( gas naturale liquefatto) in arrivo da Oltreoceano. Oggi gli Usa forniscono all’Italia il 10 per cento delle sue importazioni di Gnl, una cifra che aumenterà nei prossimi mesi. Di conseguenza, l’inquilino di palazzo Chigi ha illustrato a quello della Casa Bianca anche la strategia che prevede l’aumento degli attuali tre rigassificatori presenti sul nostro paese, attraverso l’utilizzo di due navi che il governo intende mettere in campo nel 2023.

Sullo stesso fronte si è parlato anche di un tetto al prezzo del gas, con Biden d’accordo visto che è già intervenuto per calmierare quello del petrolio, e di come queste stargeite energetiche non debbano cambiare gli obiettivi di transizione green nel medio- lungo periodo.

Ma siccome non di solo gas vivrà l’uomo, i due leader hanno affrontato anche la questione dei vaccini per i paesi in via di sviluppo in vista del secondo “Global Covid- 19 Summit” di domani, la cui prima edizione si è svolta lo scorso settembre a margine dell’Assemblea generale dell’Onu e della crisi alimentare provocata dalla guerra in Ucraina, tema centrale del prossimo G7 di giugno.