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Alfredo Cospito recluso al 41 bis a Sassari
Dopo la visita del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, ieri mattina Alfredo Cospito, l'anarchico rinchiuso a Sassari al 41 bis e da oltre 80 giorni in sciopero della fame, ha ricevuto anche quella di una delegazione del Partito Democratico composta da big come Debora Serracchiani, i deputati Andrea Orlando e Silvio Lai, il senatore Walter Verini.
L’iniziativa nasce in seguito all'appello pubblicato da un folto gruppo di giuristi e intellettuali per chiedere al ministro Nordio di revocare il carcere duro a Cospito, essendo in pericolo la sua stessa vita. «Pensavamo fosse importante venire a verificare le condizioni di salute di questa persona e ascoltare le sue ragioni, come facciamo sempre visitando le carceri del Paese. C’è poi un tema legato alla pena comminata: noi sottolineiamo che esiste l'articolo 27 della Costituzione e pensiamo che vada applicato fino in fondo» : ha detto al termine della visita la Serracchiani.
«Siamo venuti per verificare le condizioni di salute di Cospito, ma anche le condizioni di questo istituto, abbiamo parlato a lungo con la direttrice e con il personale, c’è sicuramente una situazione di mancanza di risorse su cui occorre intervenire velocemente», ha aggiunto Serracchiani. «Il lavoro che dobbiamo fare noi legislatori è quello di verificare sul campo che vengano applicate le norme e prendere tutte le iniziative legislative necessarie per migliorare la vita di chi lavora in carcere e di chi è detenuto in carcere, garantendo l'attuazione completa della Costituzione», ha concluso la parlamentare.
«Le sue condizioni con il tempo non migliorano, anzi - ha dichiarato ai giornalisti l’onorevole Silvio Lai - diventa più fragile, non è una situazione di salute stabile. C’è una cura medica attentissima, è tenuto sotto controllo sia dal medico del 41 bis, dal sistema medico del carcere e dal medico personale che è stato indicato dal suo avvocato, quindi è monitorato costantemente».
«Abbiamo parlato a lungo - ha riportato Lai - lui rimarca le ragioni della protesta, ritiene irragionevole che gli venga applicato questo regime, ma serviva incontrarlo e rendersi conto delle condizioni in cui sta scontando una pena che è stata applicata e sottoposta alla Cassazione, ora attendiamo quello che succederà».
«Abbiamo parlato anche con i medici oltre che con lui – ha detto invece Verini - al momento non è apparentemente in grave pericolo, ma siccome ha rinunciato al cibo da molto tempo ci sono livelli del sangue che stanno diminuendo e che potrebbero creare in ogni momento scompensi a organi vitali. La situazione è sì sotto controllo ma non è certo rassicurante, anche se come dice lui stesso non risultano pericoli imminenti».
Il senatore ha spiegato al Dubbio che «anche il carcere di Sassari, relativamente nuovo, così come le altre carceri sarde hanno gravissimi problemi: mancanza di personale, su dieci istituti solo tre direttori, figure professionali mancanti. Per questo il ministro Nordio dovrebbe fare qualche intervista in meno e mettersi subito al lavoro sull’emergenza carceraria». Sul 41bis «noi pensiamo che esso sia uno strumento validissimo per impedire contatti tra chi è recluso e le reti di criminalità organizzata. È però giusto riflettere su come viene applicato: non dovrebbe prevedere ulteriori misure inutilmente afflittive».
L’ex ministro dem della Giustizia Andrea Orlando si esprimeva qualche giorno fa su twitter a favore della revoca del carcere duro, così come chiesto dall’appello di Livio Pepino e molti altri. Ma questa non è la posizione ufficiale dei dem. Su questo Verini dice: «Fermo restando che il 41 bis resta strumento fondamentale, nel caso specifico di Cospito francamente qualche dubbio sulla applicabilità in questa situazione c’è. Ne discuteremo alla luce anche di questa visita».
Intanto i radicali aderiscono alla mobilitazione per Cospito: “Sabato saremo presenti alla manifestazione convocata dagli anarchici per dire no al 41bis per Cospito”.
Così in una nota Andrea Turi, coordinatore dell'Associazione Radicale Adelaide Aglietta e Silvio Viale, consigliere comunale radicale della Lista Civica per Torino. “Rispettiamo il lavoro della magistratura la quale deve giudicare un caso complesso come quello dell'anarchico Alfredo Cospito. Tuttavia politicamente non possiamo che essere dalla parte di chi chiede di far cessare immediatamente il regime di 41bis. E diciamo di più: il 41bis è inumano, incostituzionale e nel caso specifico senza dubbio sproporzionato”, concludono.
Infine anche la Camera Penale di Roma si è detta è “al fianco” di Cospito, «insieme agli autorevoli giuristi ed ai numerosi colleghi che hanno già avuto occasione di rilevare l'assurdità del provvedimento emesso a suo carico, invocando da ultimo un immediato intervento di buon senso da parte del ministro della Giustizia. Nessun pericolo e nessuna emergenza possono infatti legittimare una surrettizia trasformazione della funzione della pena, la quale deve restare sempre ancorata ai principi costituzionali a prescindere da ogni valutazione tecnica del Questore o del Tribunale di Sorveglianza».