La questione del risarcimento delle 94 vittime di Cutro «è giuridica. Sarà l'avvocatura dello Stato a decidere il da farsi». Così il ministro degli esteri Antonio Tajani, a margine della conferenza stampa sul tesseramento nazionale e le prossime iniziative azzurre, risponde sulla posizione della Consap, Concessionaria servizi assicurativi pubblici, rappresentata dallo studio legale della senatrice della Lega Giulia Bongiorno in merito alla citazione disposta dal Tribunale di Crotone che aveva accolto l'istanza delle parti civili che avevano chiesto di citare come responsabile civile il Fondo di garanzia istituito presso Consap.

All'udienza di giovedì il fondo di garanzia e Sara assicurazioni, tramite l'avvocato Francesco Colotti di Studio Bongiorno, hanno chiesto l'estromissione dal processo perché «non esistono norme che prevedono l'obbligo di assicurazione (e di conseguenza di risarcimento del fondo in caso di incidenti dei mezzi non assicurati) per le imbarcazioni, prive dei requisiti minimi di sicurezza, che operano in un contesto del tutto illegale, utilizzate dagli scafisti per il trasporto di migranti sulle nostre coste». Per tale motivo, secondo Bongiorno, non può essere assoggettato al codice delle assicurazioni che regola anche l’intervento del fondo di garanzia per le vittime della strada, argomentazione alla quale si sono opposti gli avvocati di parte civile.

«È un dato formale, una di quelle eccezioni processuali che si fanno in contesti giudiziari, ma lo Stato non si volta dall'altra parte e farà tutto quello che gli compete per indennizzare le vittime di questa drammatica, tragica sciagura che successe a febbraio scorso», ha poi detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi a Crotone. Il primo inquilino del Viminale ha assicurato che lo Stato farà la sua parte, contrariamente a quanto emerso nel corso del processo che si sta celebrando davanti al Tribunale di Crotone nei confronti di tre presunti scafisti del caicco naufragato.