LE VITTIME SONO 993: MAI COSÌ TANTE DALL’INIZIO DELLA PANDEMIA

È molto pesante, specialmente sul numero di morti, il dato di ieri sull’epidemia da Covid- 19 in Italia. È il triste record dall’inizio della pandemia con 993 vittime rispetto ai 684 del giorno precedente, per un totale di 58.038. I nuovi casi sono 23.225, contro i 20.709. Il numero di tamponi effettuati nelle ultime 24 ore è pari a 227.729, ma con 20.586 mila tamponi in più rispetto a mercoledì. Il rapporto tamponi- positivi risale leggermente riportandosi a poco più del 10% ( 10,1 contro il 9,99). Ancora in calo le terapie intensive, 19 in meno (- 47 il giorno prima), scese a 3.597, così come i ricoveri ordinari, 682 in meno ( contro i - 357), 31.772 in tutto.

Sul nuovo Dpcm è passata la linea dura con poche deroghe, con la conferma del divieto degli spostamenti.

A 993 LE VITTIME CHE PORTANO IL TOTALE A 58.038, MENTRE I NUOVO CONTAGIATI SONO STATI 23.225

Il virologo Massimo Clementi: «Il dato spaventa, ma tra una settimana inizierà a scendere». L’infettivologo Roberto Cauda: «È un triste record e deve essere un monito per tutti e ricordarci che il virus non fa sconti a nessuno »

«Con 993 morti quello di oggi è un triste record fin dall’inizio della pandemia in Italia. E se i dati relativi alla percentuale dei positivi sui tamponi ( 10%) mostra segnali incoraggianti, questi morti devono essere un monito e ricordarci che il coronavirus non fa sconti a nessuno. Dobbiamo evitare distrazioni e capire che, se il trend in Italia è in fase di discesa, i numeri sono ancora alti ed è presto per cantar vittoria». Lo sottolinea all’Adnkronos Salute Roberto Cauda, ordinario di Malattie infettive all’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma.

Sono, infatti, 23.225 i contagi da coronavirus in Italia secondo i dati contenuti nel bollettino del ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 993 morti che portano il totale a 58.038 dall'inizio dell'emergenza legata all'epidemia. Cala il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva (- 19). Il totale dei contagiati dall'inizio dell'emergenza sale così a 1.664.829 mentre le vittime a 58.038. I guariti sono 23.474 in più, incremento che porta il totale delle persone che hanno superato il virus dall'inizio dell'emergenza a 846.809.

In Veneto sono 3.581 i nuovi contagi con 95 morti, mentre in Lombardia le vittime sono state 347 he portano il totale a 22.626 dall'inizio dell'emergenza legata all'epidemia nella regione.

Mentre sono 3.751 i contagi. IN Emilia Romagna si sono registrati 85 morti, con 1.766 nuovi contagi. Stesso numero di vittime anche in Sardegna 1.766 i nuovi contagi. Numeri più contenuti per le altre regioni come, per esempio in Campania dove ci sono stati 54 morti e 2.295 i nuovi contagi.

Per il professor Cauda se «guardiamo il quadro complessivo, il picco appare alle spalle - continua l’esperto e oggi registriamo alcuni interessanti dati positivi, come quello relativo ai ricoveri in terapia intensiva e nei reparti: sono ’ spià di una riduzione della pressione sulle strutture sanitarie. Strutture che però avverte - ancora sono molto impegnate dai casi di Covid- 19». Come spiegare allora questo record di decessi, quasi mille in 24 ore? «Questo dato è conseguenza di quello che è avvenuto giorni fa», quando il virus correva nel Paese. «I pazienti deceduti hanno una storia, a volte anche lunga, di malattia. E ormai sappiamo che il dato dei decessi è l’ultimo parametro che migliora».

Massimo Clementi, ordinario di Microbiologia e Virologia all’università Vita- Salute San Raffaele di Milano, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Irccs ospedale San Raffaele spiega: «Il dato di oggi sui decessi non è assolutamente bello ma emerge quello che veniva fotografato un mese fa, ovvero l’incremento molto rapido delle terapie intensive. Quasi 1000 decessi in un giorno spaventano ma sono sicuro che tra un settimana inizieranno a scendere, come stanno diminuendo di intensità altri parametri». «Siamo attaccati al dato giornaliero - continua Clementi che è quello che ci condiziona l’umore delle ore successive, ma non è quello che dovrebbe prendere in considerazione chi fa scelte politiche - assicura Clementi -Da quello che leggo sull prossimo Dpcm, non trovo che ci siamo limitazione eccessive da parte del governo. È importante lavorare ora affinché a gennaio si possa partire a vaccinare le persone senza dover fronteggiare una terza ondata Sars- Cov- 2».

Ma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, su twitter scrive: «Non va tutto bene, per niente!

17.374 decessi in 30 giorni».

Cartabellotta ha postato anche un grafico che mostra l’incremento costante dei decessi da metà ottobre in questa seconda ondata.