A vuoto l’incontro turco tra Mosca e Kiev. Ora tratta Schroeder Il nostro Paese mette formalmente in conto una catastrofe atomica

Un’ora e mezza di colloqui ma nessun risultato raggiunto. Insomma, l’incontro in Turchia tra i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina, Sergeij Lavrov e Dmytro Kuleba, è finito in un nulla di fatto e i capi delle due diplomazie non hanno neppure affrontato l’ipotesi di un cessate il fuoco: il passo più urgente per alleviare il dramma di centinaia di migliaia di civili sottoposti ai bombardamenti russi.

PULETTI, ALIPRANDI E FIORONI NESSUN ACCORDO. MOSCA ABBANDONA IL CONSIGLIO EUROPEO

L'attesa che circondava il vertice di Antalya in Turchia, tra il ministro degli esteri ucraino Kuleba e il suo omologo russo Lavrov era ai massimi livelli: l’incontro che per la prima volta ha visto come protagonisti personaggi di ben altro spessore rispetto ai precedenti negoziati e proprio la caratura degli attori aveva suscitato la speranza che si potesse arrivare ad un risultato significativo: un cessate il fuoco seppur temporaneo. E invece l’incontro è stato un fallimento. Sia Kuleba che Lavrov sono rimasti sulle loro posizioni anche se si sono lasciati facendo intendere che lo spazio per un compromesso rimane aperto. E' stato Kuleba a descrivere l'incontro come ' estremamente difficile', sul vertice infatti pesava il bombardamento dell'ospedale pediatrico di Mariupol che sembra aver costituito uno spartiacque nell'andamento della guerra.

Ma se il capo della diplomazia ucraina è stato abbastanza conciso nelle sue dichiarazioni sono state le parole di Lavrov a far capire che si è trattato solo di un piccolo passo in direzione di un compromesso. ' Siamo qui perché crediamo che ogni tentativo di porre fine a questi problemi vada sostenuto e questo incontro di oggi aggiunge qualcosa ai negoziati in corso' ha detto Lavrov. Per il momento l'unico tema sul quale sembra si sia trovato una sorta di accordo è quello relativo alle questioni umanitarie.

A questo proposito l'Ucraina sta aprendo ' sette corridoi umanitari' ha reso noto il vice ministro degli esteri di Kiev per aiutare i civili a lasciare le città assediate dalle forze russe, tra cui proprio Mariupol. Le notizie che arrivano dalla città sul mar nero però parlano di nuovi bombardamenti che impediscono alle persone di spostarsi mentre le condizioni di vita stanno diventando insostenibili così come a Kharkiv e Kiev. Ieri il vice capo del Comitato internazionale della delegazione della Croce Rossa a Mariupol, Sasha Volkov, ha reso noto che la scorta di cibo per la popolazione sta diminuendo e l'elettricità viene erogata da generatori solo per alcune ore al giorno, L'acqua dovrà presto essere raccolta da un flusso locale man mano che le scorte esistenti finiranno.

Kuleba ha ribadito comunque a Lavrov che l'Ucraina ' non si arrenderà in nessun modo', una maniera forse per guadagnare tempo ( le truppe russe avanzano inesorabilmente seppur lentamente evitando in questo momento di impegnarsi in combattimenti ravvicinati nelle città) in vista di un altro obiettivo, un vertice tra il presidente ucraino Zelensky e Putin. Un'eventualità che Mosca ritiene prematura.

Lavrov ha detto che ' Putin non rifiuta un incontro tra presidenti ma bisogna fare prima tutto un lavoro preparatorio'. Tradotto: prima di arrivare ad un tavolo di discussione dovranno essere sciolti alcuni nodi, primo fra tutti quello della neutralità dell'Ucraina. In questo senso il ministro degli Esteri russo ha parlato di ' cauto ottimismo' affermando che ' forse Zelensky sta capendo'.

A tenere banco ieri, oltre alle notizie diplomatiche e quelle provenienti dai campi di battaglia, è stata la questione nucleare, o meglio, le condizioni in cui si trovano le centrali atomiche conquistate dai russi, In particolare si tratta di Chernobyl dove tecnici bielorussi avrebbero riattivato l'elettricità che ieri sembrava essersi interrotta. Si pensava che ciò avrebbe potuto portare al pericolo di una fuoriuscita radioattiva anche se l'Aiea ha escluso questa possibilità.

Ieri pomeriggio a Versailles si sono riuniti tutti i paesi dell'Ue per una riunione del Consoglio europeo a cui la Russia ha annunciato che non parteciperà mai più, consumando un altro strappo.

Sul tavolo l'approvvigionamento energetico proveniente dalla Russia segnato sempre più dalle sanzioni e la formazione di un esercito europeo fortemente voluto dalla Francia.

Questioni sulle quali non si registrano posizioni compatte nonostante le rassicurazioni di Von der Leyen e su cui i ' distinguo' tra i vari paesi sono all'ordine del giorno.