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«Il rispetto delle sentenze dei tribunali è essenziale per lo Stato di diritto. Nel corso degli anni, i nostri Stati membri hanno compiuto progressi costanti nell'attuazione pratica delle sentenze della Corte europea, ma ora la Corte si occupa di un numero sempre maggiore di casi di crescente complessità. In tutta Europa, la convenzione sui diritti umani ha progressivamente cambiato in meglio la vita delle persone. Affinché questo impatto positivo continui, i nostri Stati membri devono dimostrare la volontà politica di attuare le sentenze in modo completo e coerente». A dirlo è il segretario generale del Consiglio d'Europa Marija Pejcinovic Buric, che ha esortato gli Stati membri a mostrare una maggiore volontà politica di attuare le sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo e a migliorare la loro capacità di farlo.
Secondo l'ultimo rapporto annuale del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa sull'esecuzione delle sentenze della Cedu, nel 2022 sono stati trasferiti 1.459 nuovi casi dalla Corte europea al Comitato dei ministri, che ne supervisiona l'attuazione da parte degli Stati membri.
Per quanto riguarda l’Italia, nel 2022 il Comitato dei Ministri ha ricevuto dalla Corte europea 49 cause contro il nostro Paese per la supervisione della loro esecuzione, dieci in meno rispetto al 2021, mentre nel 2020 erano 28. Al 31 dicembre 2022, l'Italia aveva 187 cause pendenti ( contro le 170 del 2021 e le 184 del 2020), di cui 23 cause principali classificate con procedura rafforzata ( le stesse del 2021 e del 2020) e 35 cause principali classificate con procedura standard.
Dei principali casi sottoposti a procedura rafforzata, 13 sono pendenti da cinque anni o più. Allo stesso modo, 15 dei principali casi sottoposti a procedura standard sono pendenti da cinque anni o più ( rispetto ai 16 nel 2021 e ai 15 nel 2020). Il carico pendente include in particolare casi o gruppi di casi riguardanti questioni relative all'irriducibilità delle pene detentive a vita in assenza di cooperazione con le autorità giudiziarie, la mancata reazione delle autorità all'inquinamento atmosferico a scapito della salute della popolazione circostante, l'inefficace e ritardata gestione delle denunce di violenza domestica e il rispetto del diritto di visita dei genitori. Tra le nuove violazioni rilevate dalla Corte nel 2022, una di esse riguardava la detenzione di persone con problemi di salute mentale nelle carceri ordinarie e la mancanza di una capacità sufficiente negli istituti specializzati per ospitarle.
Nel corso del 2022, il Comitato dei Ministri ha esaminato e adottato decisioni in relazione a sei principali cause o gruppi di cause con procedura rafforzata. Il Comitato ha chiuso 32 casi, inclusi due casi principali sotto supervisione rafforzata e due casi principali sotto supervisione standard. Anche l'arretrato delle cause amministrative è stato ridotto. Più in generale, è stata migliorata l'efficacia del rimedio risarcitorio per procedimenti irragionevolmente lunghi (Legge Pinto) in quanto sono state garantite le risorse di bilancio necessarie e sono stati accelerati i procedimenti. In particolare, è stato possibile chiudere un gruppo di cause in procedura rafforzata riguardanti diverse carenze nel rimedio risarcitorio disponibile dal 2001 per le vittime di procedimenti giudiziari eccessivamente lunghi. Un caso di primo piano in rito ordinario è stato archiviato a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale italiana che ha dichiarato incostituzionale l'automatica attribuzione, alla nascita o all'atto dell'adozione, del cognome del padre. Un altro caso di primo piano, sul principio ne bis in idem, è stato archiviato sulla base dell'incorporazione da parte dei tribunali interni della pertinente giurisprudenza della Corte europea. Inoltre, 12 casi ripetuti sono stati archiviati perché non erano necessarie o possibili ulteriori misure individuali.
Le autorità hanno presentato un piano d'azione, 27 relazioni d'azione e 22 comunicazioni. I primi piani d'azione/ relazioni d'azione erano attesi in relazione a tre casi/ gruppi principali nonostante la scadenza del termine prorogato a tale riguardo. Si attendevano piani d'azione/rapporti d'azione aggiornati o comunicazioni contenenti ulteriori informazioni in relazione a 18 casi/ gruppi principali, in cui il termine fissato dal Comitato dei Ministri a tale riguardo è scaduto (cinque casi/ gruppi) o il feedback è stato inviato dal Dej prima del 1° gennaio 2022 (13 casi/ gruppi).
Nel 2022, infine, si è registrato l'integrale pagamento dell'equa soddisfazione concessa dal Tribunale in 23 cause, mentre si attendeva la conferma dell'integrale pagamento e/ o degli interessi moratori in 31 cause per le quali il termine indicato nella sentenza della Corte è decorso da più di sei mesi.