Quattro mesi di tempo per ulteriori indagini sugli atti firmati dal pm Luca Turco in due diversi procedimenti contro Marco Carrai, ex componente del Consiglio direttivo di Open. A deciderlo, ieri, è stata Nicoletta Guerrero, presidente della sezione Gip del Tribunale di Genova. La vicenda prende le mosse dai due esposti presentati da Carrai per falso contro Turco, che «nella sua qualità di pubblico ufficiale - scriveva nell’esposto - ha dichiarato, in due atti pubblici, circostanze false, sapendo perfettamente che fossero tali». A monte di ciò la decisione della Cassazione, che il 18 febbraio 2022 aveva annullato il sequestro del materiale informatico di Carrai, ordinando alla procura di non trattenere i dati, oltre a restituirli, e la trasmissione della copia forense di tale materiale - «che in quel momento si riteneva essere tutto cancellato o in fase di cancellazione» - da parte di Turco, al Copasir, il successivo 8 marzo.

Da qui i due esposti alla procura di Genova che, in entrambi i casi, aveva presentato richiesta di archiviazione, alla quale i legali di Carrai, Massimo Dinoia e Filippo Cei, si erano opposti. Il 4 maggio si sono svolte due udienze, al termine delle quali la giudice Guerrero si è riservata la decisione. Ieri lo scioglimento della riserva e l’ordine di svolgere ulteriori indagini. Una decisione, quella di ieri, che arriva il giorno prima dell’udienza prevista oggi a Firenze sul caso Open. Il giudice dell’udienza preliminare dovrà sciogliere le riserve su tutte le questioni avanzate, tra le quali un’altra istanza di sequestro del materiale di Carrai, ancora una volta firmata da Turco