Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Vilma Gilli, ha disposto l’archiviazione del procedimento penale nei confronti di Paul Haggis, regista e sceneggiatore hollywoodiano, accusato di violenza sessuale da una giovane donna britannica di 28 anni. Secondo quanto riportato nel decreto depositato ieri, non vi furono «rapporti sessuali non consenzienti» nei giorni trascorsi insieme dalla coppia in un B&B di Ostuni, nel giugno 2022, durante l’evento cinematografico Allora Fest.

All’udienza camerale del 26 settembre 2024 erano presenti sia Haggis, con il suo legale Michele Laforgia, sia l’avvocatessa Ilaria Boiano dell’associazione Differenza Donna, che si era opposta alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Brindisi.

Chi è Paul Haggis

Haggis, noto per aver vinto due Oscar con il film Crash e per le sceneggiature di Million Dollar Baby e Casino Royale, era stato arrestato il 19 giugno 2022, trascorrendo un periodo agli arresti domiciliari in due località pugliesi. L’accusa si basava sul presunto verificarsi di atti sessuali forzati durante la permanenza con la donna.

Già nel luglio 2022, dopo l’ascolto della denunciante in incidente probatorio, la misura cautelare fu revocata. Il tribunale del Riesame di Lecce sottolineò l’assenza di elementi coerenti con una costrizione sessuale. Dall’analisi dei messaggi emerse un “corteggiamento attivo” da parte della donna e la volontà di intrattenere una relazione personale. Ulteriori conversazioni mostravano un interesse verso partner “economicamente forti” in cambio di disponibilità sessuale, circostanza ritenuta incompatibile con la figura della vittima soggiogata.

Inoltre, le testimonianze di ristoratori e gestori di locali frequentati dalla coppia descrivevano un rapporto sereno e affettuoso, senza elementi di coercizione. La Procura, pur non impugnando la revoca in Cassazione, proseguì per oltre un anno gli accertamenti, senza tuttavia acquisire nuovi elementi. A quel punto, chiese l’archiviazione, contro cui la parte offesa si oppose, sostenendo che le indagini si erano concentrate più sulla sua persona che sull’indagato.

Il gip Gilli ha però accolto la richiesta della Procura, chiudendo definitivamente il procedimento. Al termine della camera di consiglio, Paul Haggis ha dichiarato: «Ho ancora fiducia nella giustizia italiana. Non è stata una situazione piacevole, ma devo riconoscere che la magistratura ha svolto un lavoro egregio».