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Andrea Sempio
Non è all’ordine del giorno, almeno per ora, la richiesta di trasferire l’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi da Pavia a Brescia. Lo ha chiarito l’avvocato Liborio Cataliotti, legale di Andrea Sempio, il 37enne di Voghera indagato per concorso nell’omicidio della giovane uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco. «La richiesta di spostare l’indagine non è all’orizzonte nel breve-medio termine. Non vogliamo far perdere tempo alla magistratura con eccezioni infondate», ha spiegato il difensore. «Se dovessi ritenerla fondata, la farei. Ma al momento non vedo questa possibilità dal punto di vista giuridico, partendo dal presupposto che il giudice naturale è quello di Pavia».
Il riferimento al “sistema Pavia”
L’ipotesi di trasferimento era emersa dopo il coinvolgimento dell’ex procuratore di Pavia Mario Venditti nell’inchiesta bresciana sul cosiddetto “sistema Pavia”. Ma Cataliotti ha escluso, almeno allo stato, la necessità di invocare l’articolo 11 del codice di procedura penale — che disciplina la competenza territoriale in caso di magistrati indagati nel distretto. «Non vedo la ragione di sottrarci a una Procura guidata da Roberto Napoleone, un fior di magistrato, integerrimo e super partes, che si avvale di pm bravissimi e preparatissimi», ha aggiunto. «Non cerchiamo escamotage, ma ci atteniamo ai motivi giuridici. Per noi il giudice naturale è Pavia».
Nominata la genetista Marina Baldi
La difesa di Sempio ha intanto nominato la genetista forense Marina Baldi come consulente tecnico per l’incidente probatorio. «Abbiamo depositato la nomina questa mattina – ha confermato Cataliotti –. Il quesito è molto articolato, ma non posso anticiparne il contenuto». La dottoressa Baldi, nota per aver lavorato su casi mediatici come quelli di Pierina Paganelli e Liliana Resinovich, affiancherà il consulente Armando Palmegiani, subentrato nei giorni scorsi a Luciano Garofano.
La questione dello scontrino e le nuove verifiche
Resta al centro dell’attenzione il tema dello scontrino del parcheggio di Vigevano, datato 13 agosto 2007, prodotto all’epoca da Sempio. Secondo indiscrezioni, un testimone avrebbe messo in dubbio la sua autenticità, ma la difesa respinge le illazioni. L’avvocata Angela Taccia precisa che «lo scontrino è di Andrea Sempio» e che «non saranno commentate notizie veicolate a mezzo stampa, ma solo atti giudiziari». Cataliotti aggiunge: «È improprio definirlo alibi, perché venne esibito quando Sempio non era nemmeno indagato. Nella prospettiva dell’accusa, l’eventuale mancato alibi sarebbe un mero indizio, non una prova: la Cassazione è chiara su questo punto».
Sempio: «Sì, quello scontrino è mio»
In un’intervista rilasciata al programma Chi l’ha visto?, Andrea Sempio ha confermato di aver preso lui lo scontrino: «Sì, certo. Forse sarebbe stato meglio se la cosa avesse destato sospetti all’epoca, così si sarebbero potute controllare le telecamere di Vigevano. Ma quando lo hanno chiesto, era già passato un anno e i video non c’erano più».


