L’assoluzione del deputato Francesco Bonifazi, uno dei fedelissimi dell’ex presidente del Consiglio ai tempi - e tuttora - di palazzo Chigi assieme a Luca Lotti e Maria Elena Boschi, ha ringalluzzito il leader di Iv, che in settimana annuncerà nuovi ingressi nel partito in vista delle Europee, dopo che PiùEuropa ha confermato l’ok alla lista di scopo per gli Stati Uniti d’Europa.

«Francesco Bonifazi è stato assolto. O meglio: anche Francesco Bonifazi è stato assolto - ha scritto ieri Renzi nella consueta e- news - E con lui si è chiuso un cerchio. C’è un elemento umano e personale: sono felice per lui, come è ovvio. Chi ci è passato sa quanto certe indagini, certi processi, ti segnano nel profondo. Lasciano cicatrici che non si vedono ma si sentono, eccome se si sentono. Ma dopo l’assoluzione anche di Francesco mi piacerebbe che qualcuno trovasse il coraggio di mettere in fila tutto quello che ci hanno fatto in questi anni».

Con tanto di accuse alla «finta solidarietà via sms di persone che poi non hanno il coraggio di dire nulla in pubblico», con riferimento a diversi esponenti del Pd (tra i messaggi pubblici quello del senatore Filippo Sensi, portavoce di Renzi a palazzo Chigi).

«Il dato politico lo ha chiarito meglio di chiunque altro un avversario politico, Guido Crosetto - insiste l’ex presidente del Consiglio - Il Ministro della Difesa ha scritto: “Dopo sei anni oggi è stato assolto anche Francesco Bonifazi. Mancava forse solo lui al lungo elenco di persone che subirono il plotone di esecuzione giudiziario, perché vicino a Matteo Renzi. Si può chiamare giustizia ciò che dopo anni si rivela solo volontà di persecuzione?”».

Tweet dal quale il leader di Iv prende la rincorsa per attaccare la magistratura, e non solo. «Il concetto è chiaro: siamo stati aggrediti per via giudiziaria perché volevano sterminare un’esperienza politica, quella del riformismo del nostro Governo e della nostra segreteria Pd – continua Renzi – Le indagini sono state amplificate da una strategia mediatica su alcuni talk e social, su alcune piattaforme che hanno teso a distruggere la mia immagine e quella di chi ci stava vicino. Al termine di questa campagna incredibile ho una buona notizia da dare: siamo ancora vivi».

Bonifazi, ex tesoriere del Pd e attuale tesoriere di Iv, fu coinvolto nell’inchiesta sulla costruzione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle insieme con altri 21 accusati. I giudici di Piazzale Clodio hanno condannato nove di loro e ne hanno assolti dieci. Tra gli assolti c’è proprio Bonifazi, per il quale le pm Giulia Guccione e Luigia Spinelli avevano sollecitato una condanna a due anni e 8 mesi. Condannati invece, tra gli altri, l’ex presidente dell’assemblea capitolina, Marcello De Vito (8 anni e 8 mesi di reclusione) e l’imprenditore Luca Parnasi (2 anni di reclusione).