«Chiediamo la calendarizzazione della commissione d'inchiesta sull'utilizzo politico della magistratura, che vuole fare chiarezza su 25 anni di lotte giudiziarie che nulla avevano a che vedere nel merito ma sono state usate a scopo politico». È passata poco più di un’ora dalla sentenza d’assoluzione in primo grado per Silvio Berlusconi, imputato nel processo Ruby ter, quando il capogruppo di Forza Italia alla Camera Alessandro Cattaneo prende la parola in Aula per chiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta. La richiesta, del resto, era già stata formalmente depositata a inizio legislatura dallo stesso Cattaneo e altri colleghi di partito. «Mai più persecuzioni giudiziarie. Forza Italia è dalla parte del garantismo, abbraccia il presidente Berlusconi e chiede verità per anni di feroci battaglie giudiziarie», dice l’esponente azzurro, ricordando il “curriculum” giudiziario dell’ex presidente del Consiglio: «È la 135ma assoluzione su 136 processi. Una enormità, 135 porcessi subiti dal presidente Berlusconi».

Forza Italia tutta esulta e si stringe attorno al suo leader, vittima, a detta loro, di una vera e propria persecuzione. Il più esplicito è il vice presidente della Camera Giorgio Mulè, che iscrive di diritto il Cavaliere «tra i martiri della giustizia», prima di puntare il dito contro «gli improvvisati pubblici ministeri da strapazzo che imperversano in tv e sui giornali, gli odiatori in servizio permanente, i politici corrotti nell'anima dal demone del giustizialismo». Loro, secondo Mulè, «dovrebbero ordinatamente in fila chiedere scusa al presidente. Posseduti dal furore di un'accusa che i giudici hanno bollato come inesistente, avendo assolto il Cavaliere “perché il fatto non sussiste”, questi tribuni sono coloro che hanno infangato l'Italia cavalcando senza mai farsi sfiorare dal beneficio del dubbio». Dunque, «è ora il momento di riannodare il filo della storia e varare quella commissione d'inchiesta parlamentare che faccia luce sull'uso politico che è stato fatto della giustizia in Italia», chiosa Mulè.

Il ministro degli Esteri e coordinatore di Fi Antonio Tajani si augura «che sia finita quella stagione: è stata tutta una montatura nei suoi confronti, come dimostra che Berlusconi è stato assolto perché il fatto non sussiste». Ma Forza Italia non è l’unico partito a rendere omaggio a Berlusconi. Tutta la maggioranza si congratula col vecchio leader. La premier Giorgia Meloni, che due giorni prima aveva deciso di ritirare la costituzione di parte civile di Palazzo Chigi, definisce «un’ottima notizia» l’assoluzione del leder azzurro «che mette fine a una lunga vicenda giudiziaria che ha avuto importanti riflessi anche nella vita politica e istituzionale italiana». E «felice per l’assoluzione di Silvio dopo anni di sofferenza, insulti e inutili polemiche», si dice anche Matteo Salvini.

Mentre per Alessandra Majorino, deputata del M5S, «restano enormi ombre sul profilo etico e morale di un personaggio che è stato presidente del Consiglio e che ancora oggi è uno dei principali leader di maggioranza». «Ora Forza Italia ha preso la palla al balzo per fare richieste ridicole e pericolose come una commissione d'inchiesta ‘sull'uso politico della giustizia’ e per spingere su riforme della giustizia che gli italiani non vogliono, come la separazione delle carriere, che hanno già sottoposto a un referendum disertato dagli elettori – prosegue - Noi lo diciamo fin da subito: massimo rispetto per la pronuncia della magistratura, ma rigettiamo al mittente ogni forma di strumentalizzazione della sentenza come quelle che provengono dalla maggioranza. Festeggiassero per l'assoluzione del loro capo, ma non mettano le istituzioni al centro di un conflitto che interessa solo loro e che farebbe ripiombare il Paese in un dibattito di 20 anni fa».