È stata presentata oggi al Senato l’edizione 2024 del “Report imprese e avvocati”, curata dall’Organismo congressuale forense in collaborazione con Format Research. L’indagine, che si è avvalsa del gruppo di lavoro “Impresa e consumo” di Ocf, con gli avvocati Stefano Tedeschi, Alessandra Dalla Bona, Andrea Corrado e Vincenzo Spezziga, ha consentito di conoscere l’esperienza delle imprese nel loro rapporto fiduciario con un legale. Nell’incontro, svoltosi nella “Sala Caduti di Nassirya” e moderato da Accursio Gallo (segretario Ocf), avvocati e rappresentanti delle istituzioni hanno riflettuto sui risultati dell’indagine. Sono intervenuti anche Francesco Greco (presidente del Consiglio nazionale forense), Valter Militi (presidente Cassa Forense), Mario Scialla (coordinatore Ocf), Maria Stella Gelmini (senatrice di Azione), Francesco Paolo Sisto (viceministro della Giustizia) e Pierluigi Ascani (presidente di Format Research).

«Durante l’indagine – ha spiegato Accursio Gallo -, state effettuate complessivamente 1.300 interviste con i sistemi “Computer assisted telephone interview” e “Computer assisted web interview” per mezzo di un questionario strutturato, preventivamente concordato. Le interviste sono state effettuate nel periodo 17 ottobre-8novembre 2023». La senatrice Gelmini ha richiamato l’attenzione sul ruolo dell’avvocato, definito un “accompagnatore alla ragionevolezza”, con una propensione alla prevenzione delle controversie per evitare i tempi lunghi dei processi in Tribunale. Nello studio dell’Organismo congressuale forense emerge che quasi il 76% delle imprese fa ricorso al legale per la consulenza in materia di assistenza legale (aspetti organizzativi dell’impresa, aspetti commerciali e finanziari), il 28,6% ricorre al legale per la gestione di un contenzioso civile, mentre il 5,7% utilizza il legale per la gestione di contenzioso penale e tributario.

Gli ambiti principali in cui le imprese si avvalgono di un avvocato sono quelli del recupero crediti (quasi il 40%) e della supervisione - quando non avviene la stesura - dei contratti commerciali. Un’impresa su quattro utilizza il legale per questioni di privacy e oltre una ogni cinque per la consulenza su materie fiscali e per la sicurezza sul lavoro. È confortante il grado di soddisfazione delle imprese, considerato che, complessivamente, il 90,4% delle aziende interpellate, che hanno usufruito di consulenza e assistenza legale per aspetti organizzativi, commerciali e finanziari, si ritiene soddisfatto del servizio ricevuto. La causa di “soddisfazione”, in merito ai maggiori benefici della consulenza legale, risiede nella riduzione dei contenziosi (39,1%) e nell’operato trasparente dell’avvocato (28,7%). Inoltre, il 93,1% delle imprese ritiene che il ricorso al legale di fiducia abbia costituito «un importante fattore di riduzione dei potenziali contenziosi». Un capitolo interessante della ricerca è dedicato alla figura del “legale ideale”. Il 72,8% delle imprese immagina l’avvocato come «un professionista di grande esperienza, con un lungo stato di servizio e che si contraddistingue per i suoi modi formali e autorevoli». Per il 27,2% delle imprese l’avvocato ideale è «giovane e ambizioso» e con importanti prospettive di crescita e carriera davanti.

Lo studio di Ocf si è avvalso del supporto di Cassa Forense. «La nostra collaborazione – ha commentato il presidente della Cassa degli avvocati, Valter Militi – mira a tracciare la rotta più chiara e corretta per il legislatore in favore della nostra categoria professionale. Noi avvocati dobbiamo impiegare i migliori strumenti per conoscere a fondo la realtà che ci circonda e cogliere nuove opportunità». Secondo Mario Scialla (coordinatore dell’Organismo congressuale forense), la mission dell’avvocatura è anche quella di interpretare le esigenze delle imprese per orientare le specializzazioni. «L’avvocatura ha una qualità indiscutibile: ha grande capacità di adattamento», ha evidenziato Scialla.

Sul valore dell’indagine Ocf-Format Reaserch si è espresso in termini positivi anche il presidente del Consiglio nazionale forense, Francesco Greco. «I risultati che sono stati pubblicati – ha affermato – sono molto importanti, in quanto offrono numerosi spunti di riflessione che potranno essere utilizzati durante i lavori del tavolo di riforma della legge professionale. Gli avvocati devono essere protagonisti nella cosiddetta fase fisiologica non solo in quella del conflitto. Questo è stato un tema sul quale mi sono soffermato nel recente G7 delle avvocature, promosso dal Consiglio nazionale forense».

I lavori sono stati chiusi dal viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto. «Viviamo in mondo fluido, che si muove a forte velocità», ha osservato l’esponente del governo. «Il Pnrr - ha aggiunto - impone tempi più rapidi per i processi. Nell’indagine di Ocf risulta con chiarezza quello che cercano sempre le imprese: evitare i contenziosi e le lungaggini processuali che ne derivano. Un certo modo di agire del passato, basato sul “rinvia e poi si pensa”, deve intendersi superato. La consulenza offerta dagli avvocati ha una finalità di prevenzione. Questo approccio è gradito alle imprese, perché verte sul consiglio, sul buon consiglio, espresso dall’avvocato, che poi si trasforma in consulenza».