Un esempio virtuoso di utilizzo delle risorse umane e dei fondi del Pnrr. Si potrebbe riassumere così il progetto che ha portato alla realizzazione della banca dati del Tribunale di Taranto, un «tassello essenziale nell’organizzazione giudiziaria». L’archivio raccoglie la giurisprudenza di merito ed è un utile strumento per tutti. A partire dagli avvocati, i quali potranno conoscere gli orientamenti dei giudici civili e penali della “Città dei due mari”. Ma a connotare la raccolta giurisprudenziale è anche la possibilità per i cittadini di consultare gratuitamente l’archivio di merito, collegandosi al sito del Tribunale tarantino.

Per creare la banca dati sono state messe insieme le energie migliori, come spiega al Dubbio Fulvia Misserini, Gip a Taranto. «Il progetto – dice – nasce grazie al Pnrr, costituito da un pacchetto concreto di riforme e investimenti che prevede tra i diversi obiettivi la riduzione dei tempi della giustizia e che passa anche attraverso la piena attuazione dell’Ufficio del processo. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza e l’Ufficio del processo hanno permesso di dare concreta attuazione ad un servizio trasversale, finalizzato alla realizzazione della banca dati di merito a livello locale».

Un ruolo importante è stato svolto dalla valorizzazione dei funzionari dell’UdP, che hanno costruito qualcosa di innovativo. «La nostra presidente del Tribunale, Rosa Anna Depalo – evidenzia Fulvia Misserini –, ha attuato con puntualità quanto indicato dal Pnrr e in base alla nostra organizzazione interna ha dato un impulso fondamentale per il sevizio trasversale delle banche dati di merito. Io e la dottoressa

Alessandra Leone, giudice della sezione lavoro, abbiamo collaborato nei nostri ambiti di riferimento, io per il penale e lei per il civile. La nostra banca dati si distingue dalle altre in quanto offre la giurisprudenza di primo grado e non di legittimità. È locale ed è accessibile a tutti, magistrati compresi. Inoltre, è installata sul sito del Tribunale e ogni cittadino la può consultare gratuitamente. Le finalità sono molteplici. Si tratta di uno strumento di confronto e di trasparenza delle decisioni con la possibilità di un controllo interno da parte delle singole sezioni. Viene infatti garantita una uniformità delle decisioni su un determinato argomento che può presentare caratteristiche seriali. Si pensi ai processi del lavoro».

L’archivio di merito, rispetto alle banche dati di legittimità, non contiene delle massime. Sono presenti invece degli abstract che sono delle sintesi del provvedimento giurisdizionale. Un altro aspetto sul quale si sofferma la giudice Misserini è la collaborazione con l’Università del Salento. «I professori dell’Università di Lecce – conclude – hanno formato i nostri ufficiali del processo nella redazione degli abstract. Un lavoro di squadra reso possibile grazie al supporto prezioso della professoressa Carmen Perago. Il nostro è un progetto che dovrà essere sempre implementato, con la speranza che i funzionari dell’UdP possano rimanere».