LA REGGENTE DELLA FNP SOTTOLINEA L’APERTURA DELL’ESECUTIVO ALLE RICHIESTE DEL SINDACATO

Il Decreto Aiuti è la prova che è possibile riuscire a realizzare provvedimenti concreti per dare al Paese la possibilità di ripartire

Daniela Fumarola, Lei da poche settimane è alla guida della Federazione dei pensionati della Cisl. Da quali punti e con quali prospettive ha deciso di avviare il suo lavoro?

La scelta da parte della Cisl guidata dal Segretario Generale Luigi Sbarra di affidarmi questo ruolo, mi lusinga e al contempo mi assegna una grande responsabilità. Soprattutto in una fase come questa, con una crisi dei prezzi che infierisce sulle fasce deboli e si somma agli effetti sociali, sanitari ed economici di una pandemia che continua a mietere vittime soprattutto tra i più anziani.

Conflitto ucraino e Covid hanno determinato uno scenario che non ha precedenti nella storia repubblicana e al quale bisogna rispondere con coraggiose politiche di coesione, che contrastino le molte disuguaglianze del Paese in un quadro di responsabile concertazione.

Dobbiamo sostenere i redditi, intervenire su pensioni e salari, abbassare le tasse sui ceti medio- popolari e rilanciare il potere d’acquisto delle famiglie. Una questione di giustizia sociale, ma anche una priorità economica, dal momento che la maggior parte delle imprese si rivolgono al mercato interno. Bisogna stabilire una nuova alleanza tra generazioni, assicurando a tutti una terza età dignitosa e dando stabilità, qualità e sicurezza al lavoro, rivolgendo nuove opportunità specialmente ai giovani e alle donne.

Da dove si parte, secondo Lei, per attuare questo genere di politiche?

Bisogna agire su due piani, uno emergenziale, l’altro strategico. Sotto il primo profilo, prime risposte sono arrivate nel Dl Aiuti, che ha recepito diverse proposte della Cisl. Penso al bonus da 200 euro rivolto a circa 30 milioni di pensionati e lavoratori dipendenti e autonomi con un reddito fino ai 35mila euro.

Una misura che, da sola, “pesa” 6,5 miliardi. Ma anche alla conferma degli sconti sul caro- bollette e all’abbattimento della accise sui carburanti e al forte incremento del prelievo sugli extra profitti delle multinazionali energetiche, passato dal 10 al 25%.

Provvedimenti molto significativi che, dopo l’incontro con i sindacati, hanno fatto raddoppiare la cubatura complessiva del Decreto da 7 a 14 miliardi. Ora bisogna andare avanti, dando stabilità al taglio delle accise, abbassando la soglia Isee per coinvolgere più persone nel bonus- bollette e redistribuendo tutto l’extra- gettito che proviene dalla speculazione. Sul piano strategico e strutturale bisogna ritrovarsi in una rinnovata politica dei redditi che faccia leva su un nuovo fisco più leggero per pensionati e lavoratori, lo sblocco degli investimenti su infrastrutture e politiche sociali, la valorizzazione della contrattazione di prossimità, il pieno riallineamento di salari e pensioni all’inflazione reale.

Serve anche un sistema previdenziale inclusivo, che promuova un’anzianità generativa, assicuri pensioni di garanzia per i giovani e valorizzi maternità e lavoro di cura. Per tagliare questi traguardi, come afferma Luigi Sbarra, Governo, Sindacato e Imprese devono ritrovarsi insieme, in un comune perimetro di responsabilità.

Quali saranno le altre priorità, gli altri obiettivi che la Fnp avrà in questo periodo in cui sarà guidata da Lei?

Tre gli obiettivi, sui cui affianchiamo l’ottimo lavoro di pressing di Sbarra: la rivalutazione delle pensioni, una riforma fiscale incentrata sul principio costituzionale di progressività che preveda anche l’abbassamento delle prime aliquote Irpef e una nuova legge sulla non autosufficienza che consolidi e metta a frutto le conquiste fatte dalla Cisl nell’ultima Manovra. C’è poi il fronte di un sistema sanitario da qualificare e potenziare, nella dimensione ospedaliera ma soprattutto nella rete dei presidi territoriali, nell’integrazione socio- sanitaria e nell’assistenza domiciliare.