Il Papa non è andato in Ucraina «solo per problemi di opportunità». Lo ha sottolineato il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, specificando che «il Papa farebbe carte false per andare a parlare con l’aggressore e con l’aggredito».

Alla domanda se l’Italia fa bene a inviare armi a Kiev, il capo dei vescovi ha risposto che «se c’è lo stesso impegno a trovare spazi di diplomazia , quindi per spingere, direi di sì» ma «il problema è che l’Europa, manca troppo, come la comunità internazionale» perché «ogni giorno che passa è gente che muore».

Zuppi ha poi parlato dell’ipotesi di dimissioni di papa Francesco. «Il fatto che il Papa dica con trasparenza che se non dovesse più farcela qualcosa farà, vuol dire affrontare un problema, ma in genere come chi affronta il tema della morte poi vive di più – ha spiegato – Il Papa guarda in faccia i problemi ma quel che fa, penso al viaggio appena concluso in Congo e Sud Sudan, dimostra che continua ad avere una forza ed una attenzione per gli altri commovente». 

Spazio anche per una riflessione sulle recenti polemiche politiche legate al caso Cospito. «Polarizzazioni e ricatti spesso bruciano le soluzioni, non le facilitano – ha evidenziato – Se per lui sia giusta l’attribuzione bisognerà verificarlo ma la polarizzazione e i ricatti spesso bruciano le soluzioni non le facilitino».

Più in generale, il presidente dei Vescovi italiani sottolinea che attorno a questioni come quelle legate al 41 bis «ci sono problemi etici, a volte sono più chiari, a volte sono più sottili da capire, da discernere, la polarizzazione però è la cosa peggiore, perché «l’idea di farne un motivo del contendere politico in genere peggiora la situazione».

Ancora. «Molte volte le soluzioni sono più sfumate, richiedono grande attenzione – aggiunge Zuppi – per esempio sul 41 bis è chiaro che la dignità della persona e la vita della persona sono fondamentali: fondamentale anche capire perché è stato dato e vi sono procedure per questo, rispetto al reato di mafia, in genere chi si occupa di mafia il 41 bis non lo vuole togliere».