«Putin ha firmato un pacchetto di nuove leggi repressive che violano non solo i diritti umani ma il buon senso: per la Russia è un giorno nero». Anche Edward Snowden, che pure dalla Russia ha ricevuto protezione e asilo nei giorni più neri del Datagate, riesce a difendere la cosiddetta legge Yarova firmata dal presidente Putin. Snowden, insieme a molte associazioni dei diritti umani, parla esplicitamente di norme liberticide che in nessun modo miglioreranno la sicurezza dei cittadini. E sì perché la legge Yarova, almeno nelle intenzioni della Duma che ieri l’ha votata, dovrebbe aiutare a prevenire ogni azione terroristica.Ma cosa prevede la legge? Il pacchetto di emendamenti prevede tra le altre cose: la carcerazione per «mancata denuncia» di informazioni relative ad attività terroristica, colpi di Stato o complotti e omicidi di uomini di Stato; introduce l’ergastolo per il terrorismo internazionale; obbliga gli operatori delle telecomunicazioni a memorizzare le informazioni sulle conversazioni tra utenti per tre anni e il contenuto della loro corrispondenza, tra cui video, per sei mesi. Tali informazioni devono esse fornite agli organi di sicurezza su loro richiesta. Per i programmi di messaggistica istantanea e i social network valgono gli stessi obblighi, ma per un anno e non tre. In caso di utilizzo di programmi di messagistica criptati, le aziende internet dovranno fornire ai servizi segreti russi (Fsb) le chiavi per la decodifica.Nella legge si parla di una multa fino a un milione di rubli anche per chi conduce «attività missionaria» in violazione della nuova legislazione. Questo punto ha causato dure critiche da parte di alcuni rappresentanti delle Chiese protestanti in Russia, che in una lettera al leader del Cremlino, hanno parlato di «violazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali in tema di libertà religiosa».