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Grave episodio di violenza a Venezia la notte tra il 7 e l’8 settembre. Una coppia di turisti, lui statunitense e lei israeliana, è stata presa di mira da un gruppo di circa dieci individui. I due passeggiavano in città indossando abiti tradizionali ebraici, quando sono stati aggrediti all’improvviso. Uno dei componenti del gruppo aveva con sé un cane di grossa taglia, e alcuni testimoni affermano di aver udito urlare “Free Palestine” e slogan politici prima dell’aggressione.
La Comunità Ebraica di Venezia ha appreso con sgomento e preoccupazione la notizia dell’ennesima aggressione antisemita, e ha ribadito la propria condanna verso un atto vile e ignobile, sottolinea come episodi come questi ci interrogano sul il ruolo di Venezia città dell’accoglienza, mentre emerge un clima di intolleranza che oggi colpisce tutta la collettività veneziana».
Appena qualche giorno fa il ministro dell’Interno Piantedosi ha rilanciato l’allarme antisemitismo: «L’antisemitismo – ha detto il ministro – è uno degli aspetti più preoccupanti emerso all’indomani del 7 ottobre e ha determinato un rafforzamento di tutti i dispositivi di osservazione e controllo».
Quanto avvenuto a Venezia, nella notte tra il 7 e l’8 settembre, «è purtroppo solo l’ultimo di una serie di atti di antisemitismo violento che continuano a registrarsi nel nostro Paese», dichiara Emanuele Fiano, presidente nazionale di ’Sinistra per Israele - Due Popoli, Due Stati, sottolineando che «mentre il conflitto in Medio Oriente non accenna a fermarsi, anzi peggiora, si intensifica una campagna che intende accomunare, colpevolizzare, discriminare e quando capita aggredire, tutti gli ebrei e i cittadini israeliani, a prescindere dalle loro idee o comportamenti, per la sola colpa di essere nati ebrei o israeliani».