Nuovo stop a smartphone e “analoghi dispositivi elettronici” a scuola. Il ministro dell'Istruzione e il Merito, Giuseppe Valditara, ha inviato una circolare a istituti e presidi ribadendo quanto già deciso 15 anni fa dal suo predecessore Giuseppe Fioroni “in considerazione della sempre maggiore diffusione dell'utilizzo di telefoni cellulari nelle classi delle scuole italiane”.

“L'interesse comune che intendo perseguire - ha spiegato Valditara - è quello per una scuola seria, che rimetta al centro l'apprendimento e l'impegno. Deve essere il luogo dove i talenti e la creatività dei giovani si esaltano, non vengono mortificati con un abuso reiterato dei telefonini”, ha spiegato.  “Distrarsi con i cellulari - ha proseguito - non permette di seguire le lezioni in modo proficuo ed è inoltre una mancanza di rispetto verso la figura del docente, a cui è prioritario restituire autorevolezza”. “Con la circolare - ha aggiunto -, non introduciamo sanzioni disciplinari, ci richiamiamo al senso di responsabilità. Invitiamo peraltro le scuole a garantire il rispetto delle norme in vigore e a promuovere, se necessario, più stringenti integrazioni dei regolamenti e dei Patti di corresponsabilità educativa, per impedire nei fatti l’utilizzo improprio di questi dispositivi”.

Le reazioni

“Bene cosi. In classe si deve andare per studiare, ascoltare e imparare, senza distrazioni”, commenta su Facebook il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. 

“Sì al cellulare come strumento didattico, no come strumento di distrazione”, sintetizza Antonello Giannelli, Presidente dell'Associazione nazionale dirigenti pubblici e alta professionalità della scuola (ANP) definendo la circolare “condivisibile”. “Provvedimento isolato - attacca il segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D'Aprile - ci auguriamo che il ministro tiri fuori dai cassetti le misure urgenti che servono alla scuola” come "interventi su precariato e reclutamento, sull'organico Ata, sull'abolizione dei vincoli alla mobilità del personale docente e sulla riduzione del numero di alunni per classi”.

Lo studio sull’impatto del digitale

A supporto della circolare il ministero ha pubblicato i risultati della recente indagine conoscitiva “Sull'impatto del digitale sugli studenti, con particolare riferimento ai processi di apprendistato” redatta dalla Commissione Istruzione del Senato. “Giovani schiavi resi drogati e decerebrati: gli studenti italiani”, si legge nelle conclusioni del documento.

La commissione parlamentare afferma che "non si tratta di dichiarare guerra alla modernità, ma semplicemente di governare e regolamentare quel mondo virtuale nel quale, secondo le ultime stime, i più giovani trascorrono dalle quattro alle sei ore al giorno”. Vengono suggerite all'interno una serie di altre misure per il futuro: “Scoraggiare l'uso di smartphone e videogiochi per minori di quattordici anni - si legge -, rendere cogente il divieto di iscrizione ai social per i minori di tredici anni; prevedere l'obbligo dell'installazione di applicazioni per il controllo parentale e l'inibizione all'accesso a siti per adulti sui cellulari dei minori; favorire la riconoscibilità di chi frequenta il web; vietare l'accesso degli smartphone nelle classi; educare gli studenti ai rischi connessi all'abuso di dispositivi digitali e alla navigazione sul web”.