Un rapporto del National Institute of Justice commissionato dal Congresso degli Stati Uniti e pubblicato il 4 gennaio 2024, è stato rimosso dal sito del Dipartimento di Giustizia americano tra l’ 11 e il 12 settembre scorso, come riportato dal giornalista investigativo Jason Paladino, a seguito dell’assassinio di Charlie Kirk, attivista e podcaster di riferimento per l’universo Maga e ultraconservatore americano, ucciso con un colpo di fucile mentre conduceva un dibattito del suo The great comeback tour con gli studenti della Utah Valley University il 10 settembre.

Il rapporto, il cui scopo è permettere una migliore «comprensione dei processi che sfociano in azioni violente, dei fattori che aumentano il rischio di radicalizzazione verso la violenza e del modo migliore per prevenire e rispondere all’estremismo violento», evidenzia come dal 1990 ad oggi «negli Stati Uniti è aumentato l'estremismo violento militante, nazionalista e suprematista bianco. In effetti, il numero di attacchi di estrema destra continua a superare tutti gli altri tipi di terrorismo e di estremismo violento interno», prosegue l’introduzione al rapporto, «gli estremisti di destra si sono impegnati in modo molto più motivato ideologicamente nel commettere omicidi, rispetto agli estremisti islamici, di estrema sinistra o radicali, compiendo 227 eventi che hanno causato la morte di più di 520 persone. Nello stesso periodo, gli estremisti di sinistra hanno commesso 42 attacchi motivati ideologicamente che hanno causato 78 vittime».

Per farsi un’idea del fenomeno basti pensare che l’attentato più letale, prima dell’attacco alle Torri Gemelle, compiuto su suolo americano è stato quello di Oklahoma City del 19 aprile 1995, quando alle 9: 02 Timothy Mc-Vaigh, ex militare ed estremista di destra, fece esplodere una bomba, a base di gasolio e fertilizzanti, che sventrò l’Alfred P. Murrah Federal Building, uccidendo 168 persone di cui 19 bambini.

Considerando che a seguito dell’omicidio di Kirk gran parte della destra americana a partire da Trump, ha puntato il dito contro la sinistra, radicale e non, rea d’aver creato nel Paese un clima di terrore e violenza e di perseguire la «logica dell’assassinio» paragonando «meravigliosi americani come Charlie ai nazisti e ai peggiori criminali e assassini di massa del mondo», non sorprende che un rapporto che smentisce con i dati la retorica maccartista assunta dall’amministrazione americana sia stato rimosso dal sito del Dipartimento di Giustizia.

Nel solco della paura rossa 2.0 non sono solo i documenti ad essere rimossi. Dal giorno seguente all’omicidio di Kirk sono partite le purghe nella pubblica amministrazione americana, e non solo. Chiunque, dipendenti pubblici, giornalisti, piloti, insegnanti e pure un membro dei servizi segreti sono stati individuati dai propri datori di lavoro e licenziati per aver commentato in modo non consono e poco sensibile la morte del martire Maga. Nessuno è scampato alla purghe trumpiane, nemmeno il conduttore Jimmy Kimmel, il cui seguito show è stato sospeso dopo che il presentatore ha dichiarato che «la banda Maga ha cercato disperatamente di caratterizzare questo ragazzo che ha ucciso Charlie Kirk come qualcosa di diverso da uno di loro e ha fatto tutto il possibile per ricavarne un profitto politico».

Non è la prima votla che succede, prima del Jimmy Kimmel Live era toccato al The Late Show with Steve Colbert, che non si è mai fatto remore a criticare l’operato dell’attuale presidente Usa e la cui eliminazione dai palinsesti è stata parte dell’accordo raggiunto da Trump nell’ambito della causa intentata a Paramount. Il presidente ha inoltre comunicato di aver querelato per 15 miliardi di dollare il New York Times, descritto dal Tycoon come «uno dei giornali peggiori e più degenerati nella storia del nostro Paese, diventato di fatto il portavoce del Partito Democratico di sinistra radicale». Trump non si fa remore nemmeno nei confronti degli avversari politici e ha minacciato di tagliare i fondi federali alla città di New York se il candidato democratico, Zohran Mamdani, definito a più riprese un «comunista» dal Tycoon, verrà eletto sindaco.

Proseguendo lungo la strada della caccia alla streghe Trump lunedì ha definito il movimento AntiFa «un disastro radicale di sinistra, pericoloso e malato», accusandolo di aver incitato alla violenza in numerose occasioni e annunciando la designazione a «organizzazione terroristica» del movimento lo stesso giorno in cui la Casa Bianca ha svelato la sua intenzione di reprimere quello che definisce «terrorismo interno» di sinistra. Non è chiaro quale meccanismo verrà utilizzato per effettuare questa designazione, in quanto AntiFa è una rete molto decentralizzata negli Stati Uniti che riunisce attivisti che si definiscono anarchici, anticapitalisti o comunisti e che non ha una leadership definita, il che rende incerto chi o cosa sarebbe esattamente l’obiettivo.

Dopo i dispiegamenti della Guardia nazionale, i raid dell’Ice, l’omicidio di Kirk, le purghe per motivi politici e la lotta al terrorismo rosso, la realtà raffigurata dal film Civil War del 2019 sembra sempre meno fantasiosa.