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Lo stato di salute di Hillary Clinton piomba come un macigno sulla campagna presidenziale, quasi una variabile impazzita che nessuno aveva previsto. O almeno non in questi termini. Il malore che ha colpito candidata democratica nel corso delle celebrazioni dell'11 settembre a Ground Zero ha infatti aperto un vero e proprio vaso di Pandora di indiscrezioni, illazioni, morbose congetture. Anche perché le frasi di circostanza dello staff che ha parlato di un generico «colpo di calore» danno adito a più di un sospetto. Tanto che è dovuto intervenire il medico personale Lisa Badarack per fare un po' di chiarezza, spiegando in una nota che Hillary è affetta da una «polmonite» ed è «disidratata».Una patologia passeggera giurano nell'entourage: attualmente Clinton è sotto trattamento antibiotico e dovrà osservare alcuni giorni di riposo per riprendere la campagna alla fine della settimana. Per questo motivo ha annullato il viaggio che aveva in programma in California dove avrebbe dovuto presenziare a due eventi di raccolta fondi e partecipare alla registrazione di una puntata dello show condotto dall'attrice e comica Ellen DeGeneres. Lo stesso staff ammette, in un tweet della spin doctor Jennifer Palmieri, la maldestria con cui è stata gestito il malore: «Ci sono stati errori nella comunicazione, avremmo dovuto far meglio».Per una volta Donald Trump, dopo aver tuonato per mesi sulle «ridotte capacità fisiche» di Hillary, non si getta sulla preda sanguinate e sceglie il profilo basso: «Non parlerò della salute della mia rivale alla quale auguro una pronta guarigione», dice poco prima di promettere che mostrerà agli americani la sua cartella clinica: «Lo farò la prossima settimana, mi sento in gran forma». In fondo il tycoon newyorkese non ha bisogno di infierire, al posto suo ci pensano già le migliaia di siti animati dai suoi simpatizzanti che da anni speculano sulla salute dell'ex first lady, lanciando sul web virali hashtag come #SickHillary, #Hillaryhealth o #Hillarystools (quest'ultimo in riferimento agli strapuntini dove si siede nel corso dei meeting). Come ricordava ieri il Washington Post attorno alla salute di Hillary si sono create autentiche leggende metropolitane: chi dice che abbia il Parkinson, chi le diagnostica epilessia cronica, turbe della personalità, problemi arteriosi, insufficienze cardiache, fino alla demenza mentale. Esistono anche "testimonianze" fotografiche che dimostrerebbero il grave stato in cui versa Clinton; complottismi da quattro soldi in cui un gobba sotto il tailleur diventa «un defibrillatore», uno sbuffo sui pantaloni «un catetere nascosto». Una giostra penosa alimentata dalla propaganda della destra repubblicana, ma anche dai tanti che anche a sinistra da sempre detestano la candidata alla Casa Bianca.Naturalmente i dubbi restano e nel corso degli anni Clinton ha avuto davvero problemi di salute. Nel 1998, quando il marito Bill era ancora presidente, fu colpita da trombosi venosa profonda che le provocò un coagulo di sangue alla gamba destra «È stato il più grande spavento della mia vita», raccontò poi nella sua biografia Living History. Anche l'anno successivo si verificò un secondo episodio di trombosi, ma venne reso pubblico solamente nel 2015 dal suo medico internista quando venne diffuso il certificato medico della candidata dem. Ma l'evento, anxi la catena di eventi medici che più ha colpito l'immaginazione dei media e dell'opinione pubblica risale al 2012, quando Clinton occupava la carica di Segretaria di Stato. Indebolita da in virus intestinale ebbe uno svenimento e cadendo sbatté forte la testa procurandosi una commozione celebrale. Secondo i teorici del complotto in quell'occasione Hillary sarebbe addirittura deceduta, sostituita prontamente da una sosia.