Le milizie della repubblica popolare di Donetsk e la Guardia nazionale ucraina si sono nuovamente accusati a vicenda per il nuovo fallimento del corridoio umanitario a Mariupol, principale porto nel Mar d’Azov. L’emittente televisiva «Ucraina 24» ha mostrato un combattente del battaglione Azov della Guardia nazionale secondo cui le forze russe e le milizie filorusse che hanno circondato la città portuale hanno continuato a bombardare le aree che avrebbero dovuto essere sicure. L’agenzia di stampa russa «Interfax», invece, ha citato un funzionario dell’amministrazione separatista di Donetsk che ha accusato le forze ucraine di non aver rispettato il cessate il fuoco. Secondo quanto riferito, quindi, solo 300 persone hanno lasciato la città sud-orientale. L’obiettivo della tregua umanitaria odierna era l’evacuazione di almeno 200 mila civili dalla città di Mariupol. IL DISCORSO DI ZELENSKY - In un discorso agli ucraini questa mattina, il presidente, Volodymyr Zelensky, ha elogiato le molte forme di resistenza messe in campo dai cittadini per opporsi all’invasione russa e ha definito il suo paese «una superpotenza dello spirito». Il paese, ha aggiunto, si è impegnato al «massimo delle possibilità», con soldati che combattano ma anche gente comune che difende città e ospedali. Zelensky ha poi incoraggiato i residenti delle aree occupate a protestare, se possibile. MATTARELLA A SANTA SOFIA Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rispondendo al rettore della chiesa cattolica ucraina di Santa Sofia a Roma, don Marco, al termine della messa a cui oggi ha assistito il Capo dello Stato, ha dichiarato: «Faremo tutto quello che si può». Il sacerdote, salutando Mattarella al termine della funzione, gli aveva chiesto di fare il possibile per fermare la guerra in Ucraina. TELEFONATA ERDOGAN-PUTIN Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha reso noto di aver detto a Vladimir Putin che è «urgente e necessario compiere un passo verso la pace» e ribadito al presidente russo l’importanza di un negoziato, in cui la Turchia è pronta a mediare. «Spianiamo la strada alla pace e facciamolo tutti insieme. È necessario un cessate il fuoco per favorire corridoi umanitario per i civili e porre fine alle ostilità. È urgente e necessario compiere un passo verso la pace e la Turchia è pronta a fare quanto necessario», ha reso noto la presidenza turca. Erdogan ha parlato pochi minuti dopo aver avuto un colloquio telefonico di circa un’ora con il presidente russo Vladimir Putin durante il quale Erdogan ha ribadito la disponibilità della Turchia a ospitare un negoziato tra Russia e Ucraina. Il presidente russo ha confermato a Erdogan la disponibilità ai colloqui con le autorità ucraine e i partner stranieri per risolvere il conflitto. Ieri il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha parlato al telefono con i colleghi di Russia, Sergej Lavrov e ucraino Dimitry Kulebainistendo per fare in modo che i due si incontrino al forum diplomatico in programma ad Antalya, località della costa sud della Turchia, il prossimo 11 marzo. Il Cremlino ha confermato venerdì sera che Lavrov prenderà parte al forum, ma dopo la conferma di Mosca si attende di capire cosa farà il ministro ucraino, che non ha confermato la propria presenza a causa dell’attacco in corso nel proprio Paese. CONTINUA IL LAVORO DIPLOMATICO  Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha chiamato l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky nella prima mattina di domenica, ora di Kiev, per discutere delle sanzioni russe e dell’accelerazione dell’assistenza degli Usa all’ Ucraina. La Casa Bianca ha precisato che la conversazione ha riguardato anche i colloqui tra Russia e Ucraina, ma non ha fornito altri dettagli. Anche il primo ministro israeliano, Naftali Bennett, come riportano i media israeliani, ha parlato oggi con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Si tratta della terza conversazione tra i leader in 24 ore. LA POSIZIONE DELLA CINA Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha detto al segretario di Stato americano Antony Blinken che la Cina si oppone a qualsiasi mossa che «aggiunga benzina sul fuoco» in merito alla situazione in Ucraina. Di rimando, Blinken ha ricordato che il mondo sta guardando per vedere quali siano i Paesi che difendono i principi di libertà e sovranità. Lo ha riferito il ministero degli Esteri cinese, riferendo della conversazione telefonica avvenuta tra Washington e Pechino sabato. Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, in Moldavia, dove ha promesso il sostegno degli Stati Uniti alla piccola ex repubblica sovietica, alle prese con un importante afflusso di rifugiati dall’ Ucraina. Blinken ha incontrato questa mattina alti funzionari moldavi che chiedono assistenza internazionale per gestire gli oltre 120mila rifugiati ucraini che ora ospita, cercando anche rassicurazioni contro la potenziale aggressione russa. Il segretario di Stato Usa ha affermato che l’accoglienza dei rifugiati da parte della Moldavia è fonte di ispirazione per il mondo: «Ammiriamo la generosità dell’ospitalità, la volontà di essere così buoni amici nei confronti delle persone in difficoltà e, in effetti, voglio fare tutto il possibile per aiutarvi ad affrontare» la situazione.