Erdogan vince il referendum in Turchia di misura, il 'sì' si è imposto con il 51,22%, secondo i dati diffusi da Anadolu. Il partito di opposizione, il socialdemocratico Chp, ha reso noto che contesterà il 37% dei voti espressi. Un vantaggio di circa un milione e mezzo di voti che rappresenta una semi sconfitta secondo le prime analisi del voto. L'Akp perde voti nelle principali città. Ad Istanbul il No ha prevalso con il 50,96 mentre alle ultime elezioni nel 2015 Erdogan aveva ottenuto il 57%. Ad Ankara vince di misura il No mentre a Smirne, come era previsto, oltre il 68%. l voto ha veramente appassionato i cittadini che si sono recati in gran massa alle urne: ha votato l'86% dei 55 milioni di turchi che avevano diritto al voto. Il referendum costituzionale sul presidenzialismo potrebbe garantire a Erdogan una permanenza al potere fino al 2029. I 18 articoli di modifica alla Costituzione varata dai militari dopo il golpe del 1980 daranno a Erdogan il potere di governare per decreto: il presidente assumerà i compiti del primo ministro, nominerà il governo, gli alti comandi militari, i rettori delle università, il capo del servizio di sicurezza, alcuni alti funzionari e magistrati, i giudici della Corte Costituzionale. Non ci sarà più una vera divisione tra il potere esecutivo, legislativo e giudiziario. Il Parlamento avrà un ruolo secondario e non potrà più votare mozioni di sfiducia. Se la riforma passerà il presidente Erdogan potrebbe correre per altri due mandati di 5 anni l'uno a partire dal 2019, il che gli darà la possibilità di rimanere al comando fino al 2029. La polizia turca ha arrestato almeno 8 persone ricercate quando si sono recate ai seggi a votare per il referendum costituzionale sul presidenzialismo. Secondo Anadolu, si tratta di 5 sospetti ricercati per legami con il Pkk curdo e altri 3 affiliati alla presunta rete golpista di Fethullah Galen. Gli arresti sono avvenuti nelle province di Adana, Malatya e Trebisonda.