Democrazia illiberale e democratura sono alcuni dei neologismi che sono stati inventati per indicare il governo esercitato da un unico leader forte nel suo Paese, pur all'interno di una serie di vincoli costituzionali, con elezioni teoricamente libere e un alto consenso. Il governo di Putin, per esempio, come quello di Erdogan o di altri simili presidenti. Questo modello di leadership piace a Donald Trump. Che si candida a presidente della prima democrazia del mondo ma indica come modello un sistema istituzionale e culturale molto diverso. Scatenando ovviamente un vespaio di reazioni molto dure contro di lui, a partire dal presidente Barack Obama e dalla rivale nelle presidenziali Hillary Clinton. A due mesi dalle lezioni presidenziali, il candidato repubblicano alla Casa Bianca in una intervista sulle rete Nbc si è sperticato di elogi verso il presidente russo Vladimir Putin, che ha sostenuto essere dotato di qualità di leadership di gran lunga superiori a quelle di Barack Obama. «Putin è un vero leader. Si può anche dire: "Quel sistema di potere è una cosa terribile". Ma quell'uomo esercita un pieno controllo sul suo paese. Certo, è un sistema molto diverso dal nostro e non dico che mi piace ma certamente, data la situazione, è un vero leader. Molto più del nostro presidente», ha precisato Trump.I rapporti tra Obama e Putin per altro sono pessimi e la Russia è tornata ad essere una grande rivale strategica degli Stati Uniti sul piano globale, e certamente in Medio Oriente. Ma Trump ha lasciato intendere che con lui alla Casa Bianca i rapporti con la Russia cambierebbero radicalmente. A partire da una collaborazione contro l'Isis.Non si fa attendere la reazione di Obama che mostra di non prendersela troppo sul piano personale ma attacca frontalmente la caratura presidenziale di Trump. Obama ha definito Donald Trump «strambo» e «disinformato», ma poi ha ribadito che il tycoon «dimostra di essere inadatto alla presidenza ogni volta che parla. Penso non sia qualificato per svolgere il ruolo di presidente degli Stati Uniti. Questo è un lavoro serio - ha aggiunto Obama - e bisogna realmente conoscere di cosa si sta parlando». E ha lanciato un avvertimento: «La gente comincia a pensare che un comportamento che in tempi normali considereremmo totalmente inaccettabile ed oltraggioso sia diventato normale».Dal canto suo Hillary Clinton ha definito Trump "instabile": testualmente, «Trump è inadatto guidare l'America perché il suo temperamento instabile lo rende pericoloso». Lo ha detto nello stesso forum sulla Nbc in cui ha parlato Trump, con una formula particolare per la quale i due contendenti sono stati tutti e due sullo stesso palco a parlare degli stessi argomenti (soprattutto difesa e sicurezza), senza però incontrarsi. Il primo attesissimo faccia a faccia infatti arriverà fra tre settimane. Nel suo spazio la Clinton fra le altre cose ha anche detto che oggi considera uno sbaglio il suo voto del 2002 (quando era senatrice) a favore della guerra in Iraq. Le maggiori difficoltà comunque le continuano a venire dal tema delle sue email sparite, tema sul quale in passato Trump aveva chiesto pubblicamente proprio ai russi di attivare i propri hacker per trovarle. Il rapporto di Trump con Mosca infatti non nasce oggi, e la leadership forte di Putin ha sempre esercitato un fascino sul milionario newyorkese. Che però ha pagato un prezzo per questo anche di recente: uno dei suoi più stretti collaboratori ha dovuto lasciare il suo incarico per aver ricevuto ingenti finanziamenti proprio da ribelli ucraini filo-russi. Il Cremlino intanto guarda e non si pronuncia: nei rapporti Usa-Russia «conteranno le parole del neopresidente».