Con l’arrivo di dicembre entra nel vivo l’attesa tredicesima 2025, una delle mensilità aggiuntive più rilevanti per l’economia italiana. Da lunedì, infatti, 16,3 milioni di pensionati inizieranno a ricevere l’assegno extra, mentre entro Natale toccherà a 19,7 milioni di lavoratori dipendenti, pubblici e privati. In totale, saranno 36 milioni gli italiani interessati dalla gratifica natalizia, un flusso di denaro che influenza consumi, risparmi e gettito fiscale.

L’Ufficio studi della Cgia traccia la fotografia di un’operazione imponente: 55,9 miliardi di euro lordi erogati da Inps, amministrazioni pubbliche e aziende private. Al netto delle imposte, nelle tasche di famiglie e pensionati resteranno 42 miliardi, mentre l’erario potrà contare su un gettito Irpef stimato in 13,8 miliardi di euro. Numeri che confermano l’impatto strutturale della tredicesima sul ciclo economico di fine anno.

Novità significativa del 2025 è il bonus mamme, destinato alle lavoratrici dipendenti e autonome con almeno due figli a carico e reddito annuo inferiore a 40.000 euro. L’incentivo, erogato una tantum, vale 40 euro per ogni mese lavorato nel 2025, fino a un massimo di 480 euro. A dicembre sarà inoltre corrisposto il contributo di circa 155 euro ai pensionati Inps over 64 con redditi molto bassi: la soglia per accedervi coincide con il trattamento minimo, pari a 7.844,20 euro annui.

Sul piano territoriale, la provincia con più beneficiari della tredicesima è Roma, con 2,75 milioni di persone tra lavoratori e pensionati. Seguono Milano (2,48 milioni), Napoli (1,42 milioni) e Torino (1,4 milioni). Un quadro che riflette la distribuzione demografica e occupazionale del Paese.

Accanto alla tredicesima, circa 8 milioni di lavoratori privati ricevono anche la quattordicesima, erogata ogni luglio. La mensilità aggiuntiva è prevista dai contratti di settori come agricoltura, alimentare, commercio, turismo, autotrasporto e multiservizi. La quattordicesima spetta anche ai pensionati che hanno compiuto 64 anni, purché il reddito complessivo non superi 15.688,40 euro annui.

In vista del Natale, la Cgia prevede una spesa stabile di circa 10 miliardi per i regali. Il dato è ben lontano dai livelli di dieci anni fa, quando l’importo era superiore di un terzo. La crescita del Black Friday ha anticipato molte decisioni di acquisto, mentre il potere d’acquisto delle famiglie resta sotto pressione, riducendo il budget per i regali considerati “accessori”.

Quanto alle preferenze, si confermano in testa i generi alimentari e le bevande alcoliche, seguiti da giocattoli, tecnologia, libri, abbigliamento, viaggi e prodotti per la cura personale. Continua invece a crescere il segmento dei regali digitali, ormai considerati dai consumatori comodi, immediati e facilmente acquistabili senza recarsi nei negozi fisici.