Mentre il procedimento penale che dovrà stabilire le responsabilità della tragedia della Funivia del Mottarone del 23 maggio scorso, nella quale persero la vita 14 persone, è bloccato in attesa delle conclusioni dell’incidente probatorio, c’è un versante amministrativo della vicenda che in questi giorni sta vedendo importanti sviluppi. Luigi Nerini, titolare della società «Ferrovie del Mottarone», che gestiva l’impianto, nonché uno dei principali indagati per il disastro, ha presentato ricorso al Tar contro la revoca della concessione della funivia decisa dal Comune di Stresa il 16 dicembre scorso, chiedendone l’annullamento. Nerini contesta il presunto mancato rispetto da parte del Comune dei termini per il contraddittorio che deve precedere l’eventuale revoca. La società Ferrovie del Mottarone, nel ricorso, ripresenta alcune osservazioni già avanzate nella fase precedente alla revoca. Il ricorso contesta anche il fatto che la decisione del Comune sia avvenuta sulla base delle prime risultanze dell’indagine che non ha ancora accertato le responsabilità. Il Comune di Stresa contesta a Nerini e alla sua società una serie di violazioni contrattuali, prima fra tutte il mancato svolgimento della manutenzione ordinaria e straordinaria. La concessione prevedeva una durata che si estendeva fino al 2028.