"Ricostruiremo tutto, ricostruiremo tutti insieme. Ci sono dei momenti in cui le divisioni politiche contano zero e si lavora tutti nella stessa direzione", ha commentato il presidente del Consiglio Matteo Renzi, all'indomani del terremoto che ha colpito tra venerdì e sabato il centro Italia, tra l'Umbria e le Marche. Proseguono senza sosta le scosse di terremoto nelle Marche e nell'Umbria. Con l'ultima replica di magnitudo 2.2, rilevata dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, in provincia di Perugia sono 114 le scosse registrate dalla mezzanotte alle 3,19 nelle aree tra Rieti, Macerata, Perugia e Ascoli Piceno. La piu forte, alle 4,27, in provincia di Perugia, di magnitudo 4.2 a 11 chilometri di profondità e a soli 3 chilometri da Norcia.A poco più di 24 ore dall'ultima drammatica scossa di terremoto, il centro storico di Norcia racchiuso nella cinta muraria rimane chiuso mentre i vigili del fuco continuano le verifiche. Da stamane iniziano ad entrare dei mezzi leggeri ma, per ora, non è possibile utilizzare quelli pesanti. Per fare fronte alle emergenze dei circa duemila abitanti rimasti a Norcia, vengono organizzate delle rapide visite di piccoli gruppi di persone che, accompagnate dai vigili del fuoco, possono entrare per qualche momento nelle proprie abitazioni e recuperare farmaci e beni di primissima necessità come qualche indumento o magari dei preziosi. Non possono invece portare fuori generi alimentari o altri oggetti voluminosi. Sul fronte della viabilità, purtroppo, non si sono fatti grandi passi avanti nel ripristinare il traffico sulla Salaria, interrotta tra Amatrice e Arquata e sulla strada statale Tre valli che rimane bloccata al traffico nonostante il forte impegno dell'Anas.Sono oltre quindicimila le persone assistite dal servizio nazionale della protezione civile. In particolare, si legge in una nota del dipartimento nazionale, oltre cinquecento sono accolte in strutture alberghiere nell'area del Trasimeno e oltre quattromila negli alberghi sulla costa adriatica. A queste si aggiungono circa tremila persone nella Regione Umbria e altre settemila nella regione Marche ospitate in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale. I dati, riferiti alla tarda serata di ieri, sono da considerarsi in continua evoluzione e aggiornamento. Rimangono, inoltre, tra gli assistiti a seguito del sisma del 24 agosto, oltre 1100 cittadini ospitati in alberghi e strutture ricettive - prevalentemente a San Benedetto del Tronto -, presso le abitazioni del progetto Complessi antisismici sostenibili e ecocompatibili (C.a.s.e.) nel comune dell'Aquila o nei Moduli abitativi provvisori (Map) localizzati in altri comuni d'Abruzzo nonchè nelle residenze sanitarie assistenziali nelle quattro regioni colpite dal sisma.Norcia la città più colpitaLa scorsa notte è stata molto lunga e molto fredda per gli sfollati di Norcia che, in tanti, hanno dormito nelle autovetture parcheggiate intorno alla città di San Benedetto, ormai ridotta ad un cumulo di macerie. Le auto si sono trasformate in rifugi illuminati dalle luci tenue dei cruscotti e, invece dei comignoli, sono state le marmitte catalitiche a smaltire il fumo del riscaldamento. In questi rifugi di fortuna non c'era nulla di romantico perchè stata una notte lunga, con la terra che ha continuato a tremare forte. Le scosse continue non hanno dato tregua, mantenendo vivo uno stato d'allarme e di tensione sfibrante per i corpi anchilosati, ma anche per la mente provata da questo terremoto che sembra on voler finire mai. Avvolti nelle coperte, nel chiarore della luce dei cruscotti, la notte è lunga a passare, nonostante la stanchezza non si dorme ma si galleggia in uno stato di semi veglia. Ed è stato anche freddo, tanto freddo, con il termometro che scendeva inesorabilmente verso lo zero. E d'altronde, guardando fuori dal finestrino alle prime luci dell'alba, si vedeva una natura congelata che cominciava a brillare ai primi raggi del sole. Il giorno sembra quasi una liberazione da una notte lunga e fredda che è difficile da dimenticare.