Di seguito la replica del senatore Carlo Giovanardi all’articolo pubblicato ieri sul nostro giornale, nel quale Valter Vecellio chiedeva al senatore la pubblicazione delle carte su Ustica coperte da “segreto”.***Per quanto riguarda l’affermazione "non si capisce bene come, perché e dove questa bomba è stata collocata" rimando alle 4000 pagine dell’ultima perizia nel processo penale, conclusosi con la piena assoluzione dei generali dell’Aeronautica e bollando come da fantascienza l’ipotesi del missile e della battaglia aerea.La perizia, firmata da 11 dei più famosi esperti aeronautici del mondo (due inglesi, due svedesi, due tedeschi e 5 italiani), dopo anni di lavoro su più del 90% del relitto del DC9 ricostruito dopo il recupero dal fondo marino, ha concluso all’unanimità per l’esplosione di una bomba nella toilette di bordo, tesi mai contraddetta da nessuna successiva perizia.Per quanto riguarda il segreto di Stato confermo le straordinarie e stupefacenti novità che emergono dalle carte ancora secretate, relative ai mesi di maggio-giugno 1980: purtroppo la divulgazione delle stesse comporterebbe a carico del responsabile la condanna ad anni 3 di carcere per una fattispecie che non è considerata disubbidienza civile ma delitto che in base alla legge Severino comporterebbe pure la decadenza da senatore per indegnità morale.La cosa veramente incredibile di questa vicenda è che un paese come l’Italia, che giustamente chiede a gran voce all’Egitto tutte le carte riguardanti la morte del giovane Giulio Regeni, tiene coperti, dopo ben trentasei anni, documenti relativi ad una strage che è costata la vita a 81 persone e si guarda bene, per non cadere nel ridicolo, di chiedere spiegazioni a Stati Uniti e Francia che hanno risposto decine di volte alle nostre rogatorie anche con lettere personali dei loro Presidenti al nostro Presidente del Consiglio negando ogni coinvolgimento in una battaglia esistita soltanto nei films e negli sceneggiati di successo.Naturalmente ogni anno il 27 giugno, anniversario della strage, si sprecano gli appelli degli alti vertici dello Stato per arrivare alla verità "superando ogni convenienza", in attesa di ripeterli l’anno successivo, mentre alla Presidenza del Consiglio fanno orecchie da mercante alla richiesta di desecretare le carte caro Vecellio che saranno gli storici, i giornalisti, l’opinione pubblica e anche i magistrati a stabilire se siano o meno di straordinaria importanza.Sen. Carlo GiovanardiGentile Senatore, i generali dell’Aeronautica non erano accusati d’aver abbattuto il DC-9, semmai di sapere come sono andate le cose, di averlo taciuto, di aver operato perché non lo si sapesse. Non é fantasia che la base aerea militare francese di Solenzara in Corsica non fosse chiusa dal pomeriggio come un ufficio postale, come sostenuto dai francesi; anzi, per tutta la notte vi fu un’intensa attività di atterraggio e decollo di aerei militari. Non è fantasia quello che "rivelano" i tracciati radar faticosamente cercati dal giudice Priore. Rivelano che quella notte vi fu un intenso traffico aereo, velivoli italiani, e anche francesi e altre nazionalità. Non è fantasia quello che disse il presidente della Repubblica emerito Francesco Cossiga. Anche lui, per anni "partigiano" della tesi della bomba a bordo; una volta assolti i generali dell’Aeronautica italiana dichiara che ad abbattere il DC 9 sono stati, per errore, i francesi. E fin qui non c’e perizia che tenga.Ma il cuore della questione che sollevo è che il senatore Giovanardi "sa" che ci sono "carte decisive e sconvolgenti" per fare luce e verità sulla vicenda di Ustica; "sa", ma non ne rivela il contenuto, timoroso delle conseguenze, non politiche o di ragione di Stato; teme piuttosto le conseguenze penali di questo suo gesto, e il fatto che potrebbe decadere da senatore. Sul coraggio e sull’averne o meno, ha già detto tutto Alessandro Manzoni. Il problema mio, e di tutti noi, è sapere se anche il presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulla vicenda Moro, onorevole Giuseppe Fioroni, "sa" dell’esistenza di queste carte, se anche lui le ritiene "decisive e sconvolgenti", se lo siano davvero. Il problema mio, e di tutti noi, è sapere se corrisponde al vero che il presidente del Consiglio sia sordo e insensibile alle sue reiterate richieste di "liberatoria", e perchè.Valter Vecellio