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LA PROTESTA DEI FAMILIARI DELLE VITTIME IN PRESIDIO DAVANTI AL COMUNE
L’avvocato Coppi, difensore dell’ad di Fs e Rfi: «Colti gli aspetti deboli della sentenza d’appello». Il legale delle famiglie: «Siamo disorientati »
«Ci siamo, alla fine è arrivato il momento, volevamo esserci tutti insieme come abbiamo fatto in questi 11 anni. Volevamo essere là in quell'aula ad ascoltare, perché in quell'aula parlano dei nostri cari, ma ciò non sarà possibile. Nelle riunioni via web di questi giorni abbiamo capito quanto è importante affrontare questo momento insieme». Parla così Marco Piagentini, presidente dell’associazione “Il mondo che vorrei”, che riunisce i familiari delle vittime della strage di Viareggio. I parenti infatti non hanno potuto presiedere all’udienza del processo, celebrato davanti la quarta sezione della Cassazione a Roma, che ieri ha preso il via, per le misure anti Covid che impediscono gli spostamenti tra regioni Il dibattimento dunque è stato seguito via web e così sarà anche nei prossimi giorni. In mattinata l’associazione ha organizzato un presidio davanti al comune di Viareggio per chiedere “Verità e Giustizia”. È stato esposto uno striscione con i volti delle 32 persone perite nella strage del 2009. Poi nel pomeriggio i familiari si sono recati nella sede della Croce Verde per partecipare a una diretta web con aggiornamenti continui da Roma con gli avvocati dell’associazione.
E i colpi di scena non sono mancati. Il sostituto pg della Cassazione Pasquale Fimiani, ha infatti chiesto che si celebri un nuovo processo per Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Fs e Rfi, che in appello a Firenze lo scorso anno, fu condannato a 7 anni di reclusione ( confermando le condanne di primo grado del tribunale di Lucca). Il Pg di Cassazione ha invece rigettato quasi tutti i ricorsi, mantenendo i verdetti di colpevolezza per Michele Mario Elia ( ex ad di Rfi) e Vincenzo Soprano ( ex ad Trenitalia) ai quali erano stati comminati 6 anni. Nella requisitoria, Fimiani ha chiesto la conferma delle condanne dei vertici tedeschi e austriaci, all’epoca dei fatti, delle società Gatx e Junghental. Un nuovo procedimento è stato chiesto anche per Francesco Favo, ex responsabile certificazione sicurezza Rfi, condannato in appello a 4 anni, nonché per gli ex dirigenti Rfi Giovanni Costa e Giorgio Di Marco, assolti invece in secondo grado.
Per Tiziano Nicoletti, legale dell’associazione dei familiari delle vittime «La richiesta di annullare con rinvio della sentenza per Moretti ci lascia disorientati, ma bisognerà vedere cosa ne pensa la Corte, e se la accoglierà». Anzi per l’avvocato di parte civile, l’esame del Pg dimostra «comunque che l’impianto accusatorio sussiste, perché è stata richiesta la conferma delle condanne sia degli imputati stranieri sia della maggior parte degli italiani».
Soddisfazione è invece è stata espressa dal difensore di Moretti, il professor Franco Coppi: «Il Pg ha colto gli aspetti deboli della sentenza d’appello. Ci siamo battuti per questo, e il Pg ha accolto la nostra linea e non poteva che chiedere l’annullamento con rinvio».