Ventisette morti e cinquanta feriti: è un inferno quello provocato alle 11.30 di ieri nelle campagne tra Corato e Andria, in Puglia, dallo scontro frontale tra due treni delle Ferrovie Nord Barese, sul binario unico che collega le due stazioni. Numeri che crescono di ora in ora, mentre dalle ferraglie informi vengono estratti i corpi delle persone che si trovavano nelle prime carrozze dei due treni, tra le quali anche un bambino di sette anni, che sembra non essere in pericolo di vita ma per il quale è intervenuto l’elisoccorso. Sono diciotto, stando alle informazioni schizofreniche che si inseguono di secondo in secondo, i feriti gravi, strappati dai soccorritori da quella massa informe di ferraglia. Un disastro frutto probabilmente di un comando sbagliato, un errore tecnico o un guasto. Secondo TgNorba 24, potrebbe essersi trattato di un errore umano: uno dei due treni sarebbe infatti partito in anticipo dalla stazione e non è stata data comunicazione della presenza di due treni in quella stessa tratta ferroviaria. A bordo tantissimi pendolari, per lo più studenti, che ogni giorno usufruivano di questa sorta di metropolitana leggera che conduce anche all’aeroporto. L’ipotesi dei lavori in corso è stata subito smentita dal sindaco di Corato, Massimo Mazzilli, che ha chiarito come i cantieri interessino un tratto precedente alla stazione del suo paese, dove si sta lavorando per il raddoppio del binario. Tutte le ipotesi sono ora al vaglio della Procura, mentre quel che è certo, per ora, è che tra gli ulivi divisi dallo scheletro di una ferrovia ci sono macerie e sangue. Di uno dei treni sono rimasti intatti soltanto due vagoni, mentre dell’altro è integro solo quello in coda. La scena, scrive su Facebook il sindaco Mazzilli, ha un sapore apocalittico: «è come se fosse caduto un aereo», commenta a corredo delle foto del disastro. Tra gli alberi, assieme alle ambulanze del 118 provenienti anche dalle zone limitrofe, le lamiere raccontano l’orrore di chi è riuscito ad uscire da quell’inferno sulle proprie gambe. «Ho visto le mie amiche morire davanti a me, senza poter fare nulla – racconta una ragazza a Coratolive -. È una scena che non dimenticherò mai». Nella zona dell’incidente è stato allestito un ospedale da campo per i primi soccorsi, mentre i primi feriti sono stati trasferiti negli ospedali di Andria, Barletta e Bisceglie. Sul posto anche un coordinamento psicologico, mentre al centro trasfusionale di Andria è stata organizzata una raccolta straordinaria di sangue. Lì si sono precipitate decine di persone, tante da costringere l’ospedale a distribuire i numeri per ordine di arrivo. La scena che ha accolto sanitari e forze dell’ordine è raccapricciante: persone senza vita, gente che implorava aiuto, lacrime, sangue e polvere. Sul posto sono decine i superstiti che raccontano l’orrore appena vissuto. «Ho tirato io mio marito da sotto le lamiere, scalza – racconta una donna -. L’ho sentito gridare, ho visto le persone a pezzi. Non ho potuto fare niente per gli altri. È stato un attimo». Parole interrotte da singhiozzi, mentre tutt’attorno è un via vai di divise intente a fare il possibile. «La scena più brutta della mia vita, spaventosa, allucinante», racconta un agente di polizia pieno di polvere, con le mani infilate tra i detriti. Numerosi i parenti che si sono precipitati lungo il binario a cercare i propri cari, per i quali è stato allestito un punto di accoglienza nel Palazzetto dello sport di Andria. Da Milano è anche arrivato il messaggio del premier Renzi, che in serata ha raggiunto il luogo del disastro. «Non ci fermeremo finché non sarà fatta chiarezza», ha detto esprimendo cordoglio per le vittime. Il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, invece, ha contattato la Rfi chiedendo supporto alle società coinvolte, che non fanno parte del gruppo Ferrovie dello Stato. Ferromtraviaria, intanto, ha aperto un’inchiesta interna, parallela a quella della magistratura, condotta dal sostituto procuratore della Repubblica di Trani, Francesco Giannella, per capire le cause dell’incidente, uno dei più gravi mai avvenuti in Italia: era dal 2007, recita la relazione preliminare dell’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria presentata ad aprile scorso, che non si verificava uno scontro tra due treni.