È salito a 15 il numero delle vittime a Kiev in seguito a un attacco aereo combinato condotto dalle forze russe nella notte tra il 17 e il 18 giugno. A dare l’annuncio è stato il capo dell’amministrazione militare della capitale ucraina, Tymur Tkachenko, che ha parlato di «una notte difficile, con nuovi feriti, case distrutte, dolore e angoscia».

«Si continua a cercare persone sotto le macerie – ha dichiarato su Telegram –. Soccorritori, medici, polizia e volontari sono sul posto e operano in modo coordinato per salvare chi è in difficoltà».

A confermare l’aggravarsi del bilancio è anche il sindaco di Kiev, Vitalij Klyčko. «Oltre 40 persone sono rimaste ferite, più di 30 sono state ricoverate. Tra i morti – ha aggiunto – c’è anche un cittadino statunitense».

Il quartiere più colpito è stato quello di Solomjanskij, dove l’ingresso di un edificio residenziale è stato completamente distrutto. Le operazioni di soccorso sono ancora in corso, così come le attività di assistenza nei distretti di Solomjanskij e Darnytskij, dove sono stati attivati dei centri di emergenza.

Le autorità ucraine parlano di uno dei più gravi attacchi alla capitale dall’inizio della guerra, con danni ingenti alle infrastrutture civili e un numero ancora imprecisato di dispersi.