Afghanistan – Un professore dell'Università di Kabul ha strappato il suo certificato di laurea in diretta tv sull'emittente indipendente afgana “Tolo News” per protestare contro la decisione del governo non riconosciuto dei talebani di vietare l'ingresso alle studentesse dentro gli atenei. Il video del docente è stato condiviso su Twitter dalla ex consigliera del ministro per il Reinsediamento afgano, Shabnam Nasimi.

Nel video si vede il docente strappare uno per uno i suoi certificati, affermando: “Non ho bisogno di questi certificati perché ora non c'é posto per l'istruzione in questo paese. Non posso accettare questa educazione se mia sorella e mia madre non possono studiare”.

Dopo la ripresa del potere nell'agosto del 2021 a seguito del ritiro delle forze Nato dall'Afghanistan, i talebani avevano in un primo affermato che avrebbero consentito alle donne di accedere all'istruzione, seppur con regole e restrizioni rigide. Inizialmente, alle istituzioni educative è stato ordinato di applicare le nuove regole come aule e ingressi segregati per genere. Tuttavia, nel marzo di quest'anno, il regime islamista ha compiuto una inversione rispetto a quanto affermato in precedenza e ha vietato l'istruzione secondaria per le studentesse.

I talebani hanno anche vietato alle donne la maggior parte dei lavori, rendendo obbligatorio indossare il velo. Il governo non riconosciuto dalla comunità internazionale ha inoltre vietato alle donne l'accesso ai parchi pubblici e alle palestre.

Proseguendo su questa linea, lo scorso 20 dicembre i talebani hanno infine annunciato il divieto di accesso per le studentesse nelle università fino a nuovo avviso. Il Ministero dell'Istruzione dell'Afghanistan in una lettera ha ordinato a tutte le università pubbliche e private di sospendere l'accesso all'istruzione universitaria per le studentesse fino a nuovo ordine.

La mossa regressiva dei talebani ha suscitato forti critiche a livello globale, anche da parte dei Paesi di religione musulmana. Nel frattempo, anche gli studenti maschi di diverse università in Afghanistan hanno espresso solidarietà alle studentesse. La scorsa settimana diversi studenti dell'Università Nangarhar di Jalalabad e di Kandahar in Afghanistan hanno organizzato una protesta.

Oltre a negare l'accesso all'istruzione, lo scorso 24 dicembre il regime islamista ha anche vietato alle donne di lavorare nelle organizzazioni non governative locali e straniere affermando che le dipendenti donne non seguivano il "codice di abbigliamento islamico".

Opponendosi all'ordine che limita il lavoro femminile, tre ong internazionali – Save the Children, il Consiglio norvegese per i rifugiati e Care – hanno annunciato il 25 dicembre la sospensione del loro lavoro di aiuto nel Paese. Il 27 dicembre, anche il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha rilasciato un comunicato stampa esprimendo le proprie preoccupazioni per il divieto di accesso all'istruzione universitaria per le donne afgane. “Il Consiglio di sicurezza è profondamente allarmato dalle notizie secondo cui i talebani hanno sospeso l'accesso alle università per donne e ragazze, e ha ribadito la sua profonda preoccupazione per la sospensione delle scuole oltre il sesto anno, lancia un appello per la piena, equa e significativa partecipazione di donne e ragazze in Afghanistan”, si legge nel comunicato stampa del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.