Il brutale calvario dei prigionieri è finalmente giunto al termine. Gli Stati Uniti e la Russia hanno confermato lo storico scambio di prigionieri che ha coinvolto 24 persone e sette paesi. Il Presidente Joe Biden ha dichiarato: «È stata un'impresa diplomatica di grande rilievo», sottolineando l'importanza della cooperazione internazionale.

Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, ha spiegato che «dai tempi della Guerra fredda non c'è mai stato un numero simile di individui scambiati in questo modo e non c'è mai stato, per quanto ne sappiamo, uno scambio che abbia coinvolto così tanti paesi, così tanti stretti partner e alleati degli Stati Uniti che lavorano insieme».

La liberazione ha coinvolto 16 persone dalla Russia, inclusi cinque tedeschi e sette cittadini russi che erano prigionieri politici nel loro stesso paese. Tra gli americani liberati figurano Paul Whelan, Evan Gershkovich, Alsu Kurmasheva e Vladimir Kara-Murza, titolare di green card. Le famiglie dei prigionieri sono state convocate alla Casa Bianca per essere informate e hanno avuto l'opportunità di parlare al telefono con i loro cari finalmente liberi e in volo verso casa.

In cambio, gli USA e i loro alleati hanno liberato otto prigionieri russi, tutti accusati di reati di spionaggio o hackeraggio, e in alcuni casi di omicidio. Vladimir Putin ha accolto i prigionieri al loro arrivo a Mosca. Tra i nomi più rilevanti figura Vadim Krasikov, ex colonnello di alto rango dell'FSB, che stava scontando l'ergastolo in una prigione tedesca per l'omicidio dell'ex combattente ceceno Zelimkhan 'Tornike' Khangoshvili, avvenuto nel 2019 nel Kleiner Tiergarten di Berlino.

Il presidente Biden ha rivolto un «grazie particolare» al cancelliere tedesco Olaf Scholz per il supporto offerto, così come alla Polonia, Slovenia, Norvegia e Turchia. Quest'ultima ha giocato un ruolo cruciale nella mediazione.

La CIA ha avuto un ruolo fondamentale nello scambio, lavorando per anni attraverso un «canale speciale» con l'intelligence russa. Il direttore dell'agenzia, Bill Burns, e altri alti funzionari hanno partecipato attivamente ai negoziati. L'ultima proposta di scambio è stata presentata all'intelligence russa in un paese terzo, la Turchia, alla fine di giugno. All'inizio di luglio, Mosca ha indicato, in una telefonata con Burns, che l'accordo veniva accettato in linea di principio. La formalizzazione è avvenuta a metà luglio.