Una fonte parlamentare confessa che «siamo ancora in alto mare». Quindi ci sarà ancora da lavorare dopo i colloqui con i partiti. Si è affrontato il nodo della legge elettorale per il rinnovo del Csm. Il governo sarebbe pronto a rivedere la proposta ma non allargando a ipotesi ritenute incostituzionali come il sorteggio temperato. Forza Italia, con il capogruppo in commissione Pierantonio Zanettin, tira dritto e va avanti invece con la selezione casuale dei candidabili: «Da parte nostra nessun passo indietro».

Sulla stessa scia il deputato di Italia Viva Cosimo Ferri, che ha discusso in modo animato con Cartabia e che ci dice: «Noi non ritiriamo ma anzi porremo in votazione l’emendamento sul sorteggio. La ministra ha ribadito che è incostituzionale. Però 2000 magistrati nel referendum dell’Anm si sono espressi a favore di tale sistema. E anche esperti di dottrina lo ritengono costituzionale, quindi mi pare ingeneroso da parte della ministra liquidarlo in maniera così secca. E poi il sistema proposto dal governo è farraginoso e sembra scritto dalle correnti per rafforzare il loro potere».

Roberto Turri, capogruppo del Carroccio in commissione, è stato a propria volta chiaro sul tema: «Apprezziamo l’impegno della ministra nella ricerca di una sintesi, dimostrato dalle fitte riunioni di queste ore, ma per noi», ha avvertito, «vale quanto detto all’inizio dal premier Draghi e dalla stessa guardasigilli: siamo aperti al contributo del Parlamento. Bene, dal nostro punto di vista significa che anche per i senatori esiste un diritto a un esame vero della riforma, e che non possono essere cancellate dal tavolo questioni come il sorteggio temperato, soluzione per noi necessaria e di cui non condividiamo il giudizio d’incostituzionalità».

La Lega, insieme ad Italia Viva, ha fatto sapere dunque che non garantiscono per la discussione in Senato. Come vi abbiamo raccontato, nella prima riunione con Cartabia, mercoledì scorso, il governo aveva chiesto di allargare la discussione anche ai capigruppo Giustizia del Senato per anticipare eventuali osservazioni critiche e andare lisci a Palazzo Madama. Ma evidentemente non sarà così. E questa posizione potrebbe trasformarsi in un vero «problema politico» all’interno della maggioranza, ha detto per esempio il capogruppo M5S in commissione, Eugenio Saitta.

Polemica anche sui magistrati fuori ruolo: la ministra avrebbe chiesto una delega molto ampia, quasi una “delega in bianco” sul loro riassetto, ci racconta un parlamentare. Tuttavia Azione, Lega, IV ma anche 5S si sono opposti e hanno chiesto «criteri più stringenti, più dettagliati per limitare il potere della delega». Inoltre un altro deputato di Iv, Catello Vitiello, ci informa che la guardasigilli ha fornito una indicazione per la riformulazione dell’emendamento del governo relativo alla presunzione di innocenza, che va nel senso di specificare che l’illecito disciplinare scatterà quando ci sarà una lesione effettiva di questo diritto dell’indagato. «La preoccupazione è che ci sia una sorta di passo indietro da parte della ministra, forse anche a causa delle forti polemiche uscite dal plenum del Csm», commenta il parlamentare.

Insoddisfatto della riunione anche il responsabile Giustizia di Azione Enrico Costa: «Vedo una barriera formata dal Partito democratico, come in un campo di calcio, volta a intercettare e respingere ogni tentativo di innovazione e spinta riformista. Spero che l’arbitro non si metta in barriera con loro». Insomma, volendo rimanere nella metafora calcistica, la partita si fa sempre più difficile e le posizioni invece di avvicinarsi sembrano allontanarsi. I prossimi giorni saranno decisivi.