Quarantun anni, deputata laburista, impegnata per i migranti e sulla Siria. Helen Joanne Cox, schierata contro la Brexit, ieri è stata uccisa nello Yorkshire. L’aggressore si chiama Tommy Mair. Le ha sparato e la ha colpita con un coltello, secondo i media inglesi al grido «First Britain». Da subito le sue condizioni sono apparse gravi. La morte ha lasciato il Paese sotto choc: «È una tragedia», ha detto il premier Cameron, mentre entrambi gli schieramenti hanno sospeso la campagna referendaria.I giornali descrivono Mair come un fanatico nazionalista. Uno di quelli che vorrrebbe uscire dall’Ue. Il tragico episodio di ieri non fa altro che mettere in luce quello che era evidente a diversi commentatori: il voto del 23 giugno non è tanto e solo sull’Ue, ma sull’idea di Paese che gli inglesi vogliono affermare. Da una parte quello dell’accoglienza e dell’apertura ai migranti, dall’altra quella dei nazionalisti che rispondono alla crisi economica con la chiusura identitaria.Il suo assassino l’ha aggredita al grido di «Britain first», prima sparandole addosso e poi colpendola con un coltello davanti la biblioteca comunale di Bristall, un piccolo sobborgo del West Yorkshire alla periferia di Leeds. Helen Joanne Cox, deputata laburista di 41 anni, è morta poche ore dopo in una sala operatoria, i medici non hanno potuto nulla, le sue ferite erano troppo gravi e profonde. L’aggressore, che nell’azione ha ferito anche un passante, è stato raggiunto e immobilizzato dalle forze dell’ordine a pochi metri dal luogo del delitto: su di lui non si sa ancora molto a parte il fatto che ha 52 anni, è residente a Bristall ed è un nazionalista estremista. I vicini di casa interrogati dalla polizia lo descrivono come «un tipo solitario», mentre gli inquirenti ipotizzano che abbia deciso di uccidere Hellen Cox a causa delle sue posizioni politiche favorevoli al mantenimento del Regno unito nell’Ue e per le sue campagne a favore dell’accoglienza per migranti e rifugiati: in passato aveva lavorato per associazioni umanitarie come Oxafan e Save the children. Tra la galassia dell’estrema destra britannica la deputata Cox era in tal senso molto odiata: nei forum e siti internet white power, veniva regolarmente insultata e descritta come «infida amica dei pakistani», insomma un obiettivo ideale per xenofobi e suprematisti.La barbara uccisione di Helen Cox ha provocato un’ondata di choc nel paese lacerato dall’aspra contesa sulla Brexit, un dibattito che fino a ieri ha conosciuto momenti di tensione e di forte antagonismo fra gli schieramenti, ma che adesso si tinge tragicamente di sangue per un evento che influenzerà in modo inevitabile il voto del 23 giugno. All’annuncio della morte è stata immediatamente sospesa la campagna referendaria: «La morte di Jo Cox è una tragedia e lei era una parlamentare impegnata e che si prendeva cura di tutto. I miei pensieri vanno a suo marito Brendan e ai loro due giovani figli», ha commentato il premier David Cameron, mentre il segretario laburista fatica a trattenere la commozione: «Siamo sconvolti per questo terribile omicidio, era una persona molto amata, morta svolgendo i suoi doveri pubblici che suono aol cuore della nostra democrazia».Intanto meno di una settimana dal referendum i sondaggi fanno pendere la bilancia sul piatto della Brexit: l’indagine Ipsos Mori per Evening Standard mostra il fronte Leave al 53% rispetto al 47% di Remain. È la prima volta che il sondaggio condotto mensilmente da Ipsos Mori rileva la preminenza dei favorevoli all’uscita (a maggio il 37% voleva la Brexit contro il 55% contro). Secondo l’inchiesta, la campagna Remain perde terreno sui temi dell’immigrazione e dei contributi al bilancio Ue.