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Ha inizio la due giorni di Matteo Renzi a Teheran. Il premier è arrivato al complesso presidenziale di Sadabad per incontrare il presidente iraniano Hassan Rohani. Il presidente del Consiglio è il primo tra gli alleati ad andare in delegazione in Iran dopo la fine dell'embargo e viaggia accompagnato dal ministro dell'Istruzione Stefania Giannini e dal viceministro dello Sviluppo Economico, Ivan Scalfarotto. Le dichiarazioniOltre ai temi economici, Renzi ha parlato anche del terrorismo. "Ci sono persone in Europa e nel mondo che confondono la fede nell'Islam con il terrorismo e la violenza. E' un grande errore che va combattuto", e ancora "il rapporto tra Iran e Italia è importante dal punto di vista economico ma deve servire a scrivere una pagina nuova nel dialogo e nel confronto"."Per me è un onore essere a Teheran. Siamo impegnati affinchè lo sforzo della comunità internazionale sia accompagnato dalla reciproca fiducia e dalla immediata ripartenza dei rapporti economici per dare un messaggio che qualcosa si è mosso". Così il premier Matteo Renzi, al termine del bilaterale, nella prima tappa della sua missione a Teheran. Renzi ha sottolineato come al centro dell'incontro con Rohani ci siano stati anche le situazioni di crisi internazionale. "Abbiamo discusso di molti argomenti, a partire dalla Libia".
Officially welcomed Prime Minister @matteorenzi & the high-ranking #Italian delegation. #ConstructiveEngagement pic.twitter.com/xjkFwes1pe
— Hassan Rouhani (@HassanRouhani) April 12, 2016 La fine dell'embargo"La fine delle sanzioni è un passaggio storico non solo per l'Iran ma per tutta la regione e per tutta l'Europa", sottolinea il premier. "È importante investire sulle linee di credito, sulle banche", spiega il presidente del Consiglio, "su questi temi condividiamo con l'Iran il bisogno di fare di più, ci muoveremo insieme alle autorità iraniane". "Ci sono molti aspetti economici sui quali si può lavorare. Tante sono le potenzialità aperte. L'importante è che adesso si sia operativi, con l'aiuto al credito e alla finanza", spiega Renzi, "l'Iran e l'Italia sono due grandi potenze della cultura, due grandi storie che hanno voglia di avere un grande futuro insieme". Dopo la conclusione del lungo embargo e l'accordo sul nucleare, l'obiettivo programmatico di Teheran è quello di tornare ad esportare petrolio, anche a costo di tagliare i prezzi del greggio, per tornare ad essere competitiva. Il paese ha bisogno di grandi ammodernamenti, però, e in questo senso l'Italia spera di poter giocare un ruolo di primo piano. E' stato colacolato, infatti che l'export italiano in Iran potrebbe lievitare di quasi 3 miliardi di euro fino al 2018, nei settori dei trasporti e della meccanica strumentale.