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Allarme contagi in Lombardia con il numero di nuovi casi raddoppiati in 24 ore: sono 4.126 i nuovi positivi al coronavirus registrati oggi nella Regione, di cui oltre 1.800 nella città metropolitana di Milano. In attesa dei dati ufficiali che saranno comunicati, come di consueto, dalla Regione Lombardia nel bollettino pomeridiano delle 17, Roberto Anelli, capogruppo Lega in consiglio regionale, ha spiegato ai microfoni di Rai News che «i numeri sono preoccupanti, ma vanno guardati con monitoraggio attento e quotidiano. Il coronavirus non ci anticipa ciò che farà nei prossimi giorni, noi dobbiamo vivere alla giornata». Intanto, il reparto di cardiologia dell’ospedale Sacco di Milano è stato svuotato dei pazienti a causa di un cluster di Covid. Oggi è stato dimesso l’ultimo paziente e sono in corso le operazioni di sanificazione. Sarebbero diversi gli operatori sanitari risultati positivi al tampone, a quanto si apprende, tra cui circa una ventina di infermieri. Una settimana fa era stata riscontrata la positività di un’infermiera che lavora in cardiologia, sottoposta a tampone dopo avere manifestato blandi sintomi influenzali. In seguito erano stati effettuati tamponi a tappeto da cui è emerso il contagio diffuso tra diversi operatori sanitari. Riapre l'ospedale della Fiera Milano «Le strutture sanitarie temporanee allestite nei padiglioni della Fiera di Milano e di Bergamo riaprono nei prossimi giorni e garantiranno al sistema lombardo i primi 201 posti letto aggiuntivi di cure intensive, che saranno gradualmente occupati». Lo annuncia il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, al termine della riunione della Giunta che ha varato uno specifico provvedimento in materia, proposto dall’assessore al Welfare, Giulio Gallera. «La situazione epidemiologica attuale in rapida evoluzione - spiega il presidente Fontana - rende necessaria l’adozione di misure organizzative straordinarie per potenziare l’offerta sanitaria di posti letto da destinare all’emergenza-Covid, cercando di garantire contemporaneamente una adeguata assistenza ai pazienti affetti dalle altre patologie». L’attivazione delle strutture sanitarie temporanee prevede la collaborazione fra la Fondazione Irccs Cà Granda Policlinico e la Fondazione Ente Fiera per la realtà di Milano e fra l’Asst Papa Giovanni XXII e l’Ente Fiera per quella di Bergamo, con il coinvolgimento delle Ats di riferimento. «A Milano vengono, allo stato attuale, attivati i primi 153 posti letto per cure intensive - spiega l’assessore Gallera - suddivisi in 4 moduli da 14 posti, 3 da 16 posti e 7 da 7 posti. A Bergamo invece funzioneranno 4 moduli da 12 posti letto. Queste nuove disponibilità saranno occupate in base allo stato di saturazione dei reparti di terapia intensiva ’Covid’ degli ospedali». «Le complesse caratteristiche dei pazienti che verranno ricoverati in queste strutture sanitarie - aggiunge Gallera - richiede un’assistenza clinica molto particolare e sofisticata. Per questo, nell’attuazione di questo progetto saranno coinvolti gli operatori degli ospedali Hub della Lombardia che »adotteranno« uno o più moduli degli ospedali in Fiera». La gestione delle attività assistenziali nei vari moduli della Fiera di Milano è affidata agli ospedali Policlinico, Niguarda, San Gerardo Monza, San Matteo Pavia, Varese, Legnano/Busto, Humanitas. In una fase successiva verranno coinvolti gli ospedali di Lecco/Como, Gruppo San Donato e Cremona. Per la Fiera di Bergamo, due moduli saranno gestiti dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII e due dagli «Spedali Civili» di Brescia. «Questi hub - sottolinea Gallera - garantiranno la presenza h24 di equipe mediche, infermieristiche e di supporto per i bisogni assistenziali dei pazienti nel modulo di competenza. Gli ’hub’, a loro volta, saranno supportati dai relativi ospedali ’Spokè per la gestione del personale delle professioni mediche e sanitarie nei propri reparti interni e potranno procedere, all’occorrenza, a nuove assunzioni». «Tutto il sistema Lombardia - concludono il presidente Fontana e l’assessore Gallera - sta lavorando all’unisono per fronteggiare questa nuova fase dell’emergenza Coronavirus, sia a supporto della rete ospedaliera che a beneficio di quella territoriale, attraverso un ulteriore potenziamento dell’esecuzione dei tamponi».