È boom della povertà: nel 2020,
due milioni di famiglie italiane vivono in povertà assoluta, con un aumento rilevante (+104,8%) rispetto al 2010 (980.000). Lo rileva il 55esimo Rapporto del Censis. L'aumento è sostenuto soprattutto al Nord (+131,4%; +67,6% Centro e +93,8% Sud). Tra le famiglie cadute in povertà assoluta durante il primo anno di pandemia, il 65% risiede al
Nord (21% nel
Mezzogiorno, 14% al
Centro). Il rapporto evidenzia anche come la pandemia abbia accentuato il senso di vulnerabilità: il 40,3% degli italiani si sente insicuro pensando alla salute e alla futura necessità di dover ricorrere a prestazioni sanitarie.
«L'irrazionale ha infiltrato il tessuto sociale. Per il 5,9% degli italiani (circa 3 milioni) il
Covid non esiste, per il 10,9% il vaccino è inutile. E poi: il 5,8% è convinto che la Terra è piatta, per il 10% l'uomo non è mai sbarcato sulla Luna, per il 19,9% il 5G è uno strumento sofisticato per controllare le persone» si legge
nel Rapporto Censis in merito alla situazione sociale del paese. «Accanto alla maggioranza ragionevole e saggia si leva un'onda di irrazionalità», si osserva nel rapporto, che vi legge «la spia di qualcosa di più profondo: le aspettative soggettive tradite provocano la fuga nel pensiero magico».
Rapporto Censis 2021, il patrimonio in beni reali
«Solo il 15,2% degli italiani ritiene che dopo la pandemia la propria situazione economica sarà migliore. Per la maggioranza (il 56,4%) resterà uguale e per un consistente 28,4% peggiorerà» evidenzia il Rapporto Censis. «La ricchezza complessiva delle famiglie è pari a 9.939 miliardi di euro. Il patrimonio in beni reali ammonta a 6.100 miliardi
(il 61,4% del totale), depositi e strumenti finanziari valgono 4.806 miliardi (al netto delle passività finanziarie, pari a 967 miliardi, corrispondono al 38,6% della ricchezza totale). Ma nell'ultimo decennio (2010-2020) il conto patrimoniale degli italiani si è ridotto del 5,3% in termini reali, come esito della caduta del valore dei beni reali (-17,0%), non compensata dalla crescita delle attività finanziarie (+16,2%).
Gli ultimi dieci anni - spiega il Censis - segnano quindi una netta discontinuità rispetto al passato: si è interrotta la corsa verso l'alto delle attività reali che proseguiva spedita dagli anni '80. La riduzione del patrimonio, esito della diminuzione del reddito lordo delle famiglie (-3,8% in termini reali nel decennio), mostra come si sia indebolita la capacità degli italiani di formare nuova ricchezza».
Rapporto Censis 2021, tra gli studenti diffuse forme di depressione
«La società italiana è mutata e ha attraversato crisi ed emergenze con il continuo intrecciarsi di realtà emerse e sommerse, quotidiane e di lungo periodo. Oggi questo non basta più.
L'adattamento continuato non regge più, il nostro complessivo sistema istituzionale deve ripensare se stesso. Siamo di fronte a una società che potrà riprendersi più per progetto che per spontanea evoluzione». Ciò emerge nelle “Considerazioni generali” del 55esimo Rapporto Censis. Anche alla luce dei cambiamenti posti dalla pandemia, «è il tempo di un cronoprogramma serio». Sui giovani studenti «dal punto di vista psicologico, il prolungato periodo di pandemia ha provocato effetti collaterali non indifferenti» spiegando che
«l'81,0% dei 572 dirigenti scolastici di scuola secondaria di secondo grado intervistati segnala che tra gli studenti sono sempre più diffuse forme di depressione e disagio esistenziale». Nel rapporto si evidenzia poi che «l'ultima rilevazione Invalsi ha evidenziato un peggioramento delle performance degli studenti italiani rispetto al 2019, ma sarebbe ingeneroso individuare la sola causa nella didattica a distanza».