È stata eseguita pubblicamente in Iran l’impiccagione di un uomo condannato per lo stupro e l’omicidio di una minore. Lo riferisce l’agenzia stampa ufficiale "Irna", precisando che l’esecuzione è avvenuta all’alba di sabato 11 luglio nella città nordoccidentale di Bukan.

La condanna a morte era stata emessa a marzo e successivamente confermata dalla Corte Suprema della Repubblica Islamica. A chiedere che la sentenza venisse eseguita pubblicamente sono stati i genitori della vittima, con il supporto della comunità locale, profondamente scossa dai fatti. “Il verdetto è stato confermato dopo un ricorso alla Corte Suprema e la sentenza è stata eseguita pubblicamente all’alba, su richiesta dei genitori e dei cittadini e perché sono stati feriti i sentimenti e le emozioni del pubblico”, ha dichiarato Naser Atabati, presidente della Corte Suprema provinciale.

L’episodio ha avuto una forte risonanza in Iran, attirando l’attenzione dell’opinione pubblica e delle autorità giudiziarie. Il ricorso a un’esecuzione pubblica, secondo la giustizia iraniana, è riservato ai casi ritenuti più efferati, come quello in questione.

In Iran, le esecuzioni – principalmente tramite impiccagione – continuano a rappresentare una pratica ricorrente nel sistema giudiziario. Secondo Amnesty International e altre organizzazioni per i diritti umani, la Repubblica Islamica è il secondo Paese al mondo per numero di esecuzioni, dopo la Cina.