Il bilancio delle vittime a Gaza sale a 830, con 4.250 feriti. Lo riferisce il Ministero della Sanità palestinese secondo quanto riportano i media israeliani. L'esercito israeliano ha reso noto di aver lanciato un massiccio attacco aereo contro un quartiere di Gaza City, al-Furqan, colpendo oltre 100 siti: secondo i militari, il quartiere è un "covo del terrorismo" usato da Hamas per lanciare attacchi contro Israele. I militari, che stamane hanno anche attaccato obiettivi a Rafah, l'unico valico per l'uscita dei civili palestinesi da Gaza verso l'Egitto, hanno spiegato che nel mirino c'era un tunnel sotterraneo destinato al contrabbando di attrezzature e armi. Lo riporta la stampa israeliana.

Secondo l'ambasciata israeliana negli Stati Uniti gli israeliani uccisi sono 1008 mentre i feriti sono di 3.400. Il governo israeliano non ha rilasciato un elenco delle persone uccise nell'attacco.

Da Hamas raffica di razzi sulla città di Ashkelon

Raffica di razzi di Hamas sulla città costiera meridionale di Ashkelon. Le sirene anti-missilisi suonano in città e in altri paesi vicini. Lo riportano i media israeliani. Un razzo ha colpito l'Hotel Regina. In precedenza il gruppo terroristico aveva avvertito che avrebbe bombardato Ashkelon alle 17 in risposta agli attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza, avvertendo i cittadini di lasciare la città entro due ore. 

Intanto le sirene anti razzi stanno risuonando a Tel Aviv e in altre città della zona, fino a Ashdod a sud. Lo riportano i media israeliani. Secondo il Times of Israel il gruppo terroristico Hamas afferma di aver lanciato un razzo-bomba sull'aeroporto Ben Gurion.

Hamas: “Nessuno rilascio degli ostaggi fino alla fine della battaglia”

Non ci sarà nessun negoziato sul rilascio degli ostaggi portati nella Striscia di Gaza dopo l'attacco a Israele iniziato sabato mattina fino a che la battaglia non sarà completata, ha affermato il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, secondo quanto rende noto la Bbc. Ci sono fra i 100 e i 150 ostaggi a Gaza, secondo quanto ha denunciato l'ambasciatore israeliano all'Onu, Gilad Erdan. "Abbiamo informato tutte le parti che ci hanno contattato in merito ai prigionieri politici detenuti dalla resistenza che non affronteremo la questione prima della fine della battaglia. E sarà solo al costo che la resistenza accetterà", ha affermato.

Orrore nel kibbutz di Kfar Aza: “Bimbi uccisi e decapitati” 

Tra le vittime dell'attacco di Hamas a Israele, ci sono anche neonati e bambini piccoli; e alcuni sono stati decapitati. Tre giorni dopo l'attacco palestinese, per la prima volta l'esercito israeliano ha permesso ai media di visitare un kibbutz, quello di Kfar Aza, dove tra i morti sono stati trovati una quarantina tra neonati e bambini piccoli, alcuni con la testa tagliata. Lo riferisce i24News che parla di "orrore inimmaginabile". Parlando ai giornalisti presenti, il general maggiore dell'esercito, Itai Veruv, ha descritto la scena di violenza, dove intere famiglie sono state massacrate nelle loro case e nei loro letti, nel kibbutz situato a poche centinaia di metri dal confine con Gaza. "Non è una guerra, non è un campo di battaglia: vedi i bambini, la madre, il padre, nelle loro camere da letto, e come i terroristi li hanno uccisi". "E' un massacro, un atto di terrorismo, qualcosa che non ho mai visto nella mia vita, che hanno visto i nostri nonni nei 'pogrom' ma non nella storia attuale".

L’Oms chiede corridoi umanitari per Gaza

"L'Organizzazione mondiale della Sanità chiede la fine delle violenze, un corridoio umanitario è necessario per far arrivare a Gaza cruciali forniture sanitarie". Lo ha dichiarato il portavoce dell'Oms, Tarik Jasarevic, sottolineando che le scorte sanitarie nella Striscia sono esaurite, descrivendo una situazione degli ospedali ormai allo stremo che non possono portare aiuto all'alto numero di feriti senza che gli venga fornito supporto. Secondo le stime aggiornate a ieri pomeriggio, sono 13 i centri medici nel popolatissimo territorio palestinese che sono stati colpiti dai raid di rappresaglia israeliani, ha detto ancora il portavoce dell'Oms ricordando che il diritto umanitario prescrive che i centri medici siano protetti dagli attacchi. Sono 6 gli addetti sanitari uccisi a Gaza ed altri quattro sono stati feriti, ha detto ancora l’Oms.

L’Onu: “Già prove di crimini di guerra da entrambe le parti” 

Ci sono già "chiare prove" di crimini di guerra commessi da entrambe le parti nel conflitto in Israele e Gaza, compresi gli attacchi ai civili, secondo la commissione delle Nazioni Unite che monitora il conflitto mediorientale, che è stata creata dal Consiglio per i diritti umani nel 2021. "Notizie che gruppi armati di Gaza hanno ucciso centinaia di civili disarmati sono orribili e non saranno tollerati, prendere in ostaggio civili ed usarli come scudi umani sono crimini di guerra", ha riferito la commissione indipendente di inchiesta sui territori palestinesi occupati. La commissione si è detta "gravemente preoccupata per l'ultimo attacco di Israele e Gaza e l'annuncio del completo assedio di Gaza, che comprende il blocco di cibo, acqua, elettricità e carburante che indubbiamente costa vite di civili e costituisce una punizione collettiva".

La commissione inoltre ha specificato che sta raccogliendo prove dei crimini di guerra commessi da quando Hamas ha lanciato i suoi attacchi, in sono rimasti uccisi oltre mille civili, ed Israele ha risposto con i raid aerei su Gaza.

MFS: “Catastrofe umanitaria”

"Situazione terribile". Sono queste le parole di Matthias Kannes, capomissione di Medici senza frontiere a Gaza, riportate dalla ong via X (ex Twitter). "Tantissimi i feriti israeliani e palestinesi - racconta Kannes - Dopo il bombardamento di ieri sul campo rifugiati di Al Jabalia, i nostri team hanno trattato più di 50 persone all'ospedale di Al Awda". Cinque di queste erano "già morte all'arrivo. Gli altri sono stati stabilizzati dal nostro team e dimessi, con la speranza che trovino un luogo sicuro nel nord della Striscia di Gaza", si legge nel fotogramma finale del video che contiene l'audio di Kannes.

"Gli attacchi sono ancora in corso mentre parliamo e stanno continuando a Gaza - dice il capomissione di Msf nell'audio postato dalla Striscia di Gaza - Molti dei nostri colleghi palestinesi hanno abbandonato le loro case per paura di essere colpiti. Alcuni di loro hanno raccontato che i palazzi in cui abitavano sono stati completamente distrutti". Nonostante le difficoltà personali che stanno affrontando, queste persone "lavorano giorno e notte per far fronte al grande afflusso di feriti", riferisce l'esperto sul campo. La ong è operativa in Palestina dal 1989, si legge nel sito web di Msf, per fornire "assistenza medica e psicologica alle persone colpite da questo conflitto di lungo termine".