Alaa Abdel Fattah è probabilmente il dissidente egiziano più importante tra quelli incarcerati dal regime del generale el- Sisi. Attivista protagonista della rivolta che portò alla caduta di Hosni Mubarak e finito in prigione più volte a partire proprio del 2011, nel dicembre dello scorso anno e stato condannato a cinque anni si reclusione con l'accusa di diffusione di notizie false.

Dall'inizio dell'anno è in sciopero della fame per protestare contro la sua detenzione e le condizioni carcerarie nel complesso penale di Tora, 220 giorni durante i quali ha consumato solo 100 calorie al giorno, ha rifiutato del tutto il cibo da martedì e domenica e ora ha lanciato uno sciopero dell'acqua, come ha reso noto sua sorella Sanaa Seif.

Nell'aprile di quest'anno Abdel Fattah ha ottenuto la cittadinanza britannica in modo di poter comunicare con gli avvocati della famiglia che si trova in Regno Unito. Una mossa in modo che i legali possano prendere tutte le misure possibili riguardanti non solo le violazioni a cui è stato sottoposto, ma tutti i crimini contro l'umanità a cui ha assistito durante la sua prigionia. Per due anni e mezzo è stato tenuto in una cella senza luce solare, senza libri, senza esercizio fisico. Le sue visite sono state ridotte a un membro della famiglia, per 20 minuti al mese, attraverso il vetro, senza un momento di privacy o contatto.

Con lo sciopero della sete ora le condizioni di Fattah rischiano di aggravarsi ancora di piu. L'uomo infatti sarebbe allo stremo delle forze e chi lo ha visitato ha riferito di una persona che sembra stia svanendo, diventando sempre piu simile a uno scheletro.

Il governo egiziano non ha risposto alle richieste di notizie sul caso limitandosi ad affermare che Fattah sta ricevendo pasti ed è stato trasferito in una prigione con condizioni migliori all'inizio di quest'anno. Il presidente el- Sisi ha aggiunto che sono necessarie misure di sicurezza per stabilizzare l'Egitto dopo la rivoluzione del 2011.

La cortina fumogena e quindi piuttosto densa così come come per uccisione dell'italiano Giulio Regeni. Non una novità anche se il fatto di essere cittadino britannico ha costretto il neo primo ministro inglese Rishi Sunak ad un intervento ufficiale promettendo che porterà la vicenda all interno della conferenza sul clima, Cop 27, che si sta svolgendo proprio a Sharm Sheik in Egitto. Una occasione per il regime militare di sollevare il proprio prestigio internazionale. In una lettera pubblicata dalla famiglia di Fattah sui social media, Sunak ha precisato che il caso è rimasto una priorità per il governo britannico ed è stato sollevato più volte con il presidente egiziano.

Il primo ministro britannico si è impegnato «a sottolineare al presidente Sisi l'importanza che attribuiamo alla rapida risoluzione del caso di Alaa e alla fine del suo trattamento inaccettabile». È urgente dunque un intervento in questa assise internazionale perché dopo potrebbe essere troppo tardi come ha ricordato la sorella, anch'essa alla conferenza sul clima. «Sono qui per fare del mio meglio per cercare di far luce sul caso di mio fratello e salvarlo», ha detto Sanaa Seif, «Sono davvero preoccupata. Sono qui per fare pressione su tutti i leader che arrivano, in particolare sul primo ministro Rishi Sunak0.» Una responsabilità grande per il premier inglese che aveva annunciato di non voler partecipare alla conferenza suscitando grandi critiche e scontrandosi con l'opposizione di re Carlo III, troppo per non tornare sui suoi passi.

Contemporaneamente diverse organizzazioni per i diritti umani hanno criticato la decisione di consentire all'Egitto di ospitare la Cop 27, citando una lunga repressione del dissenso politico che ha portato in carcere decine di migliaia di persone sollevando piu volte preoccupazioni per l'accesso e lo spazio per i colloqui.

Non a caso è intervenuto anche Agnes Callamard, responsabile internazionale di Amnesty International, che ha parlato coin i giornalisti al Cairo domenica scorsa: «Alaa Abdel Fattah deve essere rilasciato. Non c'è molto tempo, 72 ore al massimo. Se non lo rilasciano, quella morte sarà in ogni singola discussione in questa Cop».