La pace è un po’ più vicina? Di sicuro Vladimir Putin per la prima volta dall’invasione militare dell’Ucraina ha posto l’orizzonte di un accordo con Kiev, che secondo il capo del Cremlino sarebbe «inevitabile». Non solo guerra a oltranza e prove di forza dunque, ma anche una strada per far cessare le violenze. Che per il momento rimane solo teorica, ma non più impraticabile. Come ha detto lo stesso Putin il processo per porre fine al conflitto in Ucraina «nel suo insieme non sarà facile e richiederà del tempo, saranno inevitabili i negoziati». I soggetti coinvolti «dovranno anche fare i conti con la realtà che sta prendendo forma sul terreno» ha aggiunto nel corso di una conferenza stampa a Bishek, precisando che «l'operazione militare speciale procede» ma che allo stesso tempo non è in programma una nuova fase della mobilitazione per integrare le forze armate impiegate. L’apertura di Mosca arriva in contemporanea con l’incontro di alto livello tra diplomatici russi e statunitensi che si è tenuto oggi a Istanbul sotto l’egida del “sultano” Erdogan, che è riuscito abilmente a infilarsi nella crisi ritagliandosi il ruolo di mediatore. Intanto l’oppositore russo Ilya Yashin è stato condannato a 8 anni e sei mesi di carcere dopo essere stato giudicato colpevole di aver diffuso notizie false sulle forze militari russe per aver parlato, lo scorso aprile, degli abusi commessi a Bucha sul suo canale Youtube. Per altri quattro anni, Yashin non potrà usare Internet. L’accusa aveva chiesto una condanna a nove anni di carcere. Yashin, ex deputato dell’assemblea del distretto Krasnoselsky di Mosca, arrestato lo scorso luglio, è uno dei pochi oppositori rimasti in Russia. Il reato di informazioni false sulle forze armate è stato introdotto nel codice penale russo, insieme a quello di discredito delle forze, poco dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Yashin, secondo il giudice, ha «diffuso informazioni false, sapendo di farlo, motivato dall’odio politico», pur sapendo che la Russia opera «per mantenere la pace e la sicurezza» in Ucraina. «Fermate questa follia immediatamente», ha detto Yashin nella sua dichiarazione conclusiva, al termine del processo, riferendosi alla guerra contro l’Ucraina. I casi aperti per diffusione di notizie false sono 150, mentre quelli per discredito delle forze armate quasi 5mila. L’ex consigliere distrettuale a Mosca, Aleksei Gorinov, era stato condannato a sette anni prima di Yashin.