Vladimir Putin, leader della Federazione Russa, ha rilasciato una serie di dichiarazioni forti in un’intervista al quotidiano mongolo ‘Onoodor’, poche ore prima della sua visita ufficiale in Mongolia. Putin ha accusato l'Occidente collettivo, guidato dagli Stati Uniti, di essere il principale responsabile dell'attuale crisi in Ucraina.

«La causa principale dell'attuale tragedia in Ucraina è la deliberata politica anti-russa dell'Occidente collettivo, guidato dagli Stati Uniti», ha affermato il leader russo. Secondo Putin, i politici occidentali inseguono da decenni un progetto di controllo totale sull'Ucraina, sostenendo finanziariamente organizzazioni nazionaliste e antirusse. Queste organizzazioni, ha sottolineato, hanno alimentato l’idea che la Russia sia il nemico eterno dell’Ucraina, una minaccia esistenziale per il paese.

Putin ha evidenziato come l'Ucraina sia diventata «una merce di scambio per realizzare le ambizioni geopolitiche dell'Occidente». Il leader russo ha ribadito che la Russia continuerà a perseguire i propri obiettivi all'interno dell'operazione speciale, il cui scopo principale resta quello di garantire la sicurezza nazionale russa.

Politiche sportive e relazioni internazionali

Putin ha inoltre affrontato il tema delle relazioni sportive con l'Occidente. Egli ha accusato il Comitato Olimpico Internazionale (COI) di agire sotto la pressione dell'Occidente collettivo, minando così gli ideali olimpici. «La leadership del Comitato Olimpico Internazionale, che agisce su richiesta dell'Occidente collettivo, sta gravemente minando gli ideali olimpici» ha dichiarato.

In risposta a queste azioni, la Russia intende «lavorare per democratizzare il movimento sportivo, rimuovere le restrizioni eccessive e ampliare i formati degli eventi sportivi nazionali e internazionali». Le parole di Putin sottolineano l'intenzione di Mosca di contrastare le influenze occidentali anche nel settore sportivo, promuovendo una maggiore indipendenza e pluralismo negli eventi sportivi globali.