Si è conclusa la manifestazione degli studenti medi organizzata a Roma dopo i fatti di Pisa, Firenze e Catania. Dopo il blitz degli studenti che hanno raggiunto correndo il Viminale la situazione è tornata alla calma e i manifestanti sono tornati davanti al teatro dell'Opera. Un gruppo aveva abbandonato il luogo del sit in per raggiungere il palazzo del ministero dell'Interno presidiato dai blindati delle forze dell'ordine. Nel momento di massima concentrazione in piazza c'erano almeno 800 persone. 

“Qui c'è poca tolleranza per il dissenso politico e per le manifestazioni di protesta. Si tratta di accertare singole responsabilità dei funzionari di polizia, ma non siamo qui per protestare contro le forze dell'ordine ma perché ritengo ci sia una responsabilità collettiva del governo che sta alimentando un clima repressivo”, dice Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, presente alla manifestazione degli studenti. “Fa specie il silenzio della premier Meloni che ha avuto già molte ore a disposizione dai fatti di Pisa per esprimere una posizione chiara che non ha ancora assunto”, aggiunge Conte.

“Contro le vostre manganellate, Piantedosi dimettiti”, è la scritta che campeggia sullo striscione esposto dai manifestanti in piazza dei Gigli, davanti al Teatro dell’Opera di Roma e a poche centinaia di metri dal Viminale. Siamo qui per esprimere «solidarietà per gli studenti aggrediti, ma soprattutto per dire che è un diritto essere liberi di essere in disaccordo con lo Stato», dice Miriam Giummo, responsabile dell’organizzazione Sinistra Universitaria, presente in piazza insieme a tanti altri universitari. In strada anche molti liceali. «Quello che è accaduto a Pisa è solo un esempio: queste cose accadono dall’autunno in particolare alle manifestazioni Pro-Palestina per chi chiede lo stop al genocidio», dice Carlo della “Rete Studenti Medi del Lazio. «Le persone vere sono stufe i cittadini capiscono che c’è qualcosa che non va. A Roma facciamo qualcosa con lo stesso messaggio», aggiunge il giovane.