«Roma è invasa dalla marea fucsia. Siamo almeno almeno 500mila», lo dicono le organizzatrici del corteo contro la violenza sulle donne, promosso da “Non una di meno”, dal Circo Massimo a Piazza San Giovanni. Ad aprite il corteo un grande striscione “Transfemministe  ingovernabili”. Da Roma a Milano, a Perugia a Messina, da cagliari a Napoli e in tante altre città l’Italia è scesa in piazza per dire no ai femminicidi. Manifestazioni che si svolgono a pochi giorni dall’uccisione di Giulia Cecchettin.

Elena Cecchettin, sorella di Giulia, ha indicato la “sua strada”: «Ci deve essere un cambiamento, una rivoluzione culturale, che insegni il rispetto, l’educazione, l’affettività. Che insegni ad accettare i no, che insegni che le donne non sono proprietà di nessuno». «Questa casa, che fino a poco più di un anno fa era troppo piccola, ora sembra così vuota, così grande e spenta», scrive sui social. «Così il vuoto che mi porto dentro per la tua assenza. Così il vuoto di quando ti cerco per raccontarti di quello che mi succede, dimenticandomi che non ci sei più. Così grande, così incolmabile il vuoto che la tua assenza lascia dentro di me. Così grande la rabbia come il dolore nel realizzare che la tua assenza, la tua morte sono state causate da un individuo con un nome e un cognome. Un individuo che si è sentito autorizzato a portarti via da me. Un individuo che non è stato educato al consenso, al rispetto e alla libertà di scelta. Affinchè nessuno più debba sentire il vuoto che sento io, il dolore lancinante che nel buio della mia camera sento incessantemente, dobbiamo reagire».

Migliaia le persone che hanno sfilato con i volti segnati di rosso o con dei fazzoletti al collo. In piazza il leader della Cgil, Maurizio Landini, secondo il quale «questa manifestazione è una domanda vera di libertà, e credo che anche dal punto di vista sindacale vuol dire intensificare la battaglia e la lotta per superare la precarietà nel lavoro, per superare le discriminazioni che oggi esistono». Sull’assenza della presidente del Consiglio GiorgiaMeloni, alla manifestazione nazionale contro la violenza alle donne a Roma, Landini ha detto: «ognuno si assume la responsabilità e risponde di quello che fa e che dice. Ma ci sono provvedimenti che coerentemente si possono fare e che non sono più rinviabili».

La segretaria del Pd, Elly Schlein, in corteo insieme al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha detto: «Questa è una piazza molto bella. È per Giulia e per tutte le donne uccise dalla violenza maschile e che ogni giorno subiscono altre forme di violenza». E aggiunge però che «l'indignazione e la rabbia non bastano. Vogliamo fermare questa mattanza. È il momento di dire basta e fare un salto in avanti, perché non se ne può più.  Siamo qui per contrastare l'idea violenta di possesso sulla vita e il corpo delle donne. Siamo qui per questo, per fare la nostra parte ogni giorno». Per il presidente dei senatori Pd, Francesco Boccia è «davvero uno spettacolo questa manifestazione di Roma, con una grandissima partecipazione di donne, uomini, giovani e famiglie. A testimonianza della solidarietà spontanea che, dopo l'ultima devastante tragedia che ha colpito Giulia Cecchettin, ha pervaso l'opinione pubblica del nostro Paese. Ma la grande partecipazione non vuol dire solo solidarietà ma anche la richiesta di un impegno più forte delle istituzioni e nella società, per combattere il fenomeno della violenza contro le donne. Ecco perché a partire dalla segretaria Schlein siamo tutte e tutti nelle diverse piazze italiane: tocca alla politica e al Parlamento prima di tutto - dice ancora Boccia - intervenire con leggi e norme utili e necessarie. Quello che abbiamo approvato mercoledì è un provvedimento importante per la prevenzione secondaria ma non ancora sufficiente: per questo abbiamo chiesto e ottenuto che vengano discusse e approvate in Parlamento con urgenza altre norme che riguardano la prevenzione primaria e l'educazione affettiva».

Per le parlamentari M5s Alessandra Maiorino e Gabriella Di Girolamo «oggi facciamo rumore, ma è importante continuare a fare rumore tutti i giorni per non lasciare morire questa ondata di consapevolezza che è sorta nel Paese, e che chiede alla politica di cambiare l’impostazione di una società ancora fondata sulla disparità tra uomini e donne. Una disparità che getta le fondamenta per la violenza contro le donne».

Su X Marco Furfaro della segreteria Pd ha scritto: «Guardate bene le piazze stracolme. Guardate le centinaia di migliaia di persone che manifestano in ogni angolo d’Italia. Che lottano contro la violenza di genere, contro il patriarcato, che si battono per una società in cui rispetto e libertà siano pilastri inossidabili. Che chiedono una politica femminista e attenta alle differenze. La politica e i media abbiano il coraggio di darle voce. Perché è l’Italia migliore. State certi che noi faremo la nostra parte».

 Tanti i volti noti tra le centinaia di migliaia di persone, dall'attrice e regista Paola Cortellesi, alle cantanti Fiorella Mannoia, Noemi, Malika Ayane, Noemi. Ed ancora Luca Zingaretti, Luisa Ranieri  e Ferzan Ozpetec. A Milano in piazza anche Chiara Ferragni. 

Il presidente del M5S Giuseppe Conte e il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni con delegazione di SI (tra cui Ilaria Cucchi e Marilena Grassadonia) hanno partecipato a Perugia alla manifestazione "Libere di Volare” organizzata da 40 associazioni per la giornata contro la violenza sulle donne. A Perugia si è svolto il congresso di Sinistra italiana al quale hanno partecipato sia Giuseppe Conte che Elly Schlein, che non si sono incontrati perchè la segretaria Pd è ritornata a Roma per partecipare al corteo. 

In più di 30 mila a Milano hanno manifestato con fischietti, applausi e rumore di mazzi di chiavi all’appuntamento in Piazza Castello contro il patriarcato. Tra i presenti il sindaco Beppe Sala, Chiara Ferragni, la rettrice Donatella Sciuto, Susanna Camusso, Ivan Scalfarotto, Pierfrancesco Majorino ed Elena Carta della consulta delle donne democratiche.

A Napoli il corteo è sfilato sul lungomare accompagnato da un lungo drappo rosso e al grido “rumore, rumore” e in piazza del Plebiscito c’è stato un flash mob. Napoli ha partecipato così alla Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne. “Cammini…Amo senza paura” è lo slogan voluto dalla Cgil che ha organizzato l’iniziativa a cui hanno aderito Comune di Napoli, Dream Team, Anpi, Libera, La Casa dei Popoli, RhyWalk. Centinaia i partecipanti. Tra i manifestanti c’è Mina Martinelli, la sorella di Palmina, la 14enne bruciata viva e uccisa nel 1981 perché non voleva prostituirsi: “Dopo 42 anni attendiamo ancora giustizia”, racconta Mina. Più di 500 le donne che a Napoli si rivolgono ai centri antiviolenza del Comune.