Patrick Zaky ha scritto dal carcere alla sua famiglia, dicendo di star bene. A condividere "le buone notizie" è la rete 'Patrick Libero' che sulla sua pagina Facebook ha postato la foto della missiva in arabo scritta il 21 giugno dallo studente egiziano dell'università di Bologna, arrestato al suo rientro in Egitto ai primi di febbraio. "Persone care, sto bene e in buona salute, spero che anche voi siate sani e salvi. Famiglia, amici, amici del lavoro e dell'università di Bologna, mi mancate tanto, più di quanto possa esprimere in poche frasi. Spero che siate tutti in buona salute", si legge nella traduzione della lettera, nella quale Zaki esprime la speranza che nessuno "dei nostri cari" sia stato colpito dal coronavirus. "Un giorno sarò libero e tornerò alla normalità, e ancora meglio di prima!", continua Zaki. Gli attivisti di Patrick Libero sottolineano che lo studente non ha potuto naturalmente "dire tutto quello che voleva" perché queste lettere vengono controllate dalla sicurezza. Per questo gli attivisti, pur dicendosi felici di poter leggere le sue parole, esprimono preoccupazione per la sua sorte e continuano a chiederne la liberazione.

Condannato attivista egiziano studente egiziano dell'università di Bologna, arrestato al suo rientro in Egitto ai primi di febbraio.

Intanto il noto attivista egiziano, Ahmed Douma, è stato condannato in via definitiva a 15 anni di reclusione per aver partecipato ad incidenti avvenuti nel dicembre 2011 tra l'altro davanti al palazzo del Consiglio dei ministri al Cairo. Lo segnalano fonti giudiziarie nella capitale egiziana. Protagonista della rivoluzione anti-Mubarak del gennaio-febbraio di quell'anno, Douma era stato arrestato nel 2013 e condannato a 25 anni di reclusioni assieme ad altri coimputati nel 2015 ma il processo era stato annullato nel 2017. Nel gennaio dell'anno scorso vi era stata la condanna confermata ora in Cassazione. Le accuse per gli imputati erano state fra l'altro possesso di armi bianche e molotov, aggressione a forze di sicurezza, incendio dell'Istituto d'Egitto e assalto ad edifici governativi tra cui quello del Coniglio dei ministri. L'arresto di Douma, di orientamento laico, era avvenuto nell'ambito della repressione contro i Fratelli musulmani cacciati dal potere sette anni fa.