PHOTO
«La Santa Sede è disposta a fare di tutto, a mettersi a disposizione, per la pace». Così Papa Francesco al termine dell’Angelus, annunciando che «in questi giorni sono andati in Ucraina due cardinali per servire il popolo: il cardinale Krajewski, elemosiniere, per portare gli aiuti ai più bisognosi, e il cardinale Czerny, prefetto ad interim del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale. «È non solo la presenza del Papa ma di tutto il popolo cristiano che vuole avvicinarsi e dire "la guerra è una pazzia". Fermatevi, per favore, guardate questa crudeltà». «In Ucraina scorrono fiumi di sangue e di lacrime, non si tratta solo di un’operazione militare ma di guerra che semina morte, distruzione e miseria», ha continuato il Pontefice. «Le vittime sono sempre più numerose così come le persone in fuga, specialmente mamme e bambini. In quel Paese martoriato cresce drammaticamente di ora in ora la necessità di assistenza umanitaria. Rivolgo il mio accorato appello perché si assicurino davvero i corridoi umanitari e sia garantito e facilitato il soccorso, l’accesso agli aiuti alle zone assediate per offrire il vitale soccorso ai nostri fratelli e sorelle oppressi dalle bombe e dalla paura». Papa Francesco ha ringraziato «tutti coloro che stanno accogliendo i profughi. Soprattutto, imploro che cessino gli attacchi armati, prevalga il negoziato e prevalga anche il buon senso, e si torni a rispettare il diritto internazionale». E durante l'Angelus ha anche detto: «Il diavolo per due volte si rivolge a Lui dicendogli: "Se sei il Figlio di Dio…" (vv. 3.9). Gli propone, cioè, di sfruttare la sua posizione: dapprima per soddisfare i bisogni materiali che sente, la fame; poi per accrescere il suo potere; infine per avere da Dio un segno prodigioso. È come se dicesse: "Se sei Figlio di Dio, approfittane!", cioè ’pensa al tuo profittò. È una proposta seducente, ma porta alla schiavitù del cuore: rende ossessionati dalla brama di avere, riduce tutto al possesso delle cose, del potere, della fama. È questo il nucleo delle tentazioni. È "il veleno delle passioni" in cui si radica il male». «Per favore: con il male, niente compromessi! Con la tentazione non si deve dialogare, non bisogna cadere in quel sonno della coscienza che fa dire: ’in fondo non è grave, fanno tutti così’». Così papa Francesco nel corso dell’Angelus spiegando che «se cediamo alle sue lusinghe, finisce che giustifichiamo la nostra falsità, mascherandola di buone intenzioni: "Ho fatto affari strani, ma ho aiutato i poveri"; "ho approfittato del mio ruolo, ma anche a fin di bene"; "ho ceduto ai miei istinti, ma in fondo non ho fatto male a nessuno", e così via. «Guardiamo a Gesù - prosegue il Pontefice - che non cerca accomodamenti, non fa accordi con il male. Al diavolo oppone la Parola di Dio e così vince le tentazioni».